domenica 2 marzo 2008

Il mio è soltanto un contributo.

Sornione il ministro Luigi Nicolais rigetta le accuse di chi gli contesta di avere troppo potere nelle trattative romane per le candidature del Pd. E si difende: «Io? Ma quale potere? Cerco soltanto di dare un contributo per risolvere alcuni problemi in Campania». Eppure in molti settori del partito campano il disagio è diffuso. Tant’è che, soprattutto nella componente di Campania democratica (più vicina a quella del governatore Antonio Bassolino), qualcuno lo accusa di influenzare troppo le scelte di Walter Veltroni, giocando dunque un ruolo importante al tavolo regionale, ma ancora più forte al tavolo nazionale. Da interlocutore privilegiato. Lui sorride e replica: «È evidente la mia visibilità: non sono un professore qualunque» ironizza. E riprende: «Sono ministro della Repubblica. Comunque non capisco proprio chi possa lamentarsi, visto che non sto promuovendo nulla che non sia prima condiviso con il segretario regionale Tino Iannuzzi. D’altro canto è lui in fin dei conti che va a Roma a trattare». Temi che vivono nel dibattito politico di questi giorni, come attesta anche l’incontro al quale Nicolais interviene su «Classe dirigente, partecipazione democratica e sviluppo del Sud» insieme al parlamentare uscente del Pd Giuseppe Ossorio. Ed è Benedetto Gravagnuolo a mettere l’accento sulla necessità di aumentare la partecipazione dei cittadini alle decisioni politiche: «Le elezioni anticipate - ha detto - hanno stroncato un processo che era appena iniziato con le primarie. La novità dello scorso 14 ottobre è stata rovinata da quella grande porcata della legge elettorale che ancora non è stata modificata». La ricetta per riallacciare il dialogo con i cittadini? «Come facevano una volta i partiti così dovrà fare il Pd, riunirsi nelle sezioni e proporre idee all’attenzione delle istituzioni locali e nazionali». Dal canto suo, Ossorio individuato nella classe dirigente napoletana - che ha definito «depauperata» - una delle cause della «sofferenza» della città. Mentre Nicolais preferisce soffermarsi sul nodo dei fondi europei: è importante «decidere prima cosa debba essere la regione nel 2013 e poi stabilire come investire i fondi strutturali che avremo ancora a disposizione, per raggiungere quell’obiettivo specifico che riteniamo essenziale per lo sviluppo del territorio». (cor.cas. il Mattino)

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