domenica 28 giugno 2009

Terra delle Sirene, approdi in alto mare

Cantieri aperti e scogliere non collaudate: disagi annunciati a Marina di Puolo e della Lobra

Massa Lubrense - Non sarà un’estate facile per gli approdi di Marina della Lobra e di Marina di Puolo per i ritardi accumulati negli interventi di ristrutturazione delle strutture di difesa dei borghi costieri. Disagi anche a Procida per l’attracco degli aliscafi. A Massa Lubrense dovevano essere il fiore all’occhiello del paese, il biglietto da visita dei due borghi. A Marina della Lobra e a Marina di Puolo, invece, ormeggiatori, imprenditori, tour-operator e diportisti rischiano il collasso di attività commerciali e marittime. A Marina della Lobra, considerata il porto più adatto per l’accesso al Parco marino di Punta Campanella, pur essendo stati ultimati i lavori alla diga foranea di difesa dell’abitato con una spesa di circa un milione e mezzo di euro coi fondi regionali della Comunità Europea, la struttura non è stata ancora consegnata al Comune perché manca il collaudo finale. Più complessa e più grave la vertenza per la scogliera a Marina di Puolo, un fazzoletto di sabbia al confine tra Massa Lubrense e Sorrento. La situazione della sicurezza del borgo marinaro - che dipende in tutto e per tutto dalle condizioni della barriera di protezione - rischia di diventare un tormentone estivo qualora non verrà dato un colpo di accelerazione alla pastoia burocratica nella quale alcuni ricorsi di associazioni ambientaliste e alcune difficoltà di ordine amministrativo a livello regionale hanno fastto scattare sequestri e sospensioni dei cantiere a rotazione. Un’opera il cui costo è di circa un milione di euro dei fondi regionali Por stanziati dall’Unione Europea. Per Marina di Puolo, dopo il dissequestro ordinato nei giorni scorsi dalla Procura che ha concesso al Comune 30 giorni per rimettere in sicurezza la scogliera, la situazione è diventata drammatica poiché nei 30 giorni capita la data del 30 giugno: data entro la quale con tutta la buona volontà della ditta è umanamente impossibile completare l’opera. I giorni lavorativi sono ridotti a tre o quattro, mentre la sentenza del Tribunale del Riesame, che potrebbe riaprire i termini, è annunciata per la metà della settimana prossima. Intanto il sindaco Leone Gargiulo si trova davanti ad un problema di difficile soluzione: se vorrà continuare i lavori per mettere in sicurezza la scogliera e quindi tenere il borgo marinaro al riparo da eventuali danni provocati dal mare in tempesta dovrà attingere dalle casse comunali o trovare altrove i fondi necessari. Un’impresa complicata che ha spinto il sindaco, l’assessore ai lavori pubblici Diego Piroddi, i tecnici comunali, la Aequamar (appaltatrice dei lavori dell’invariante) esperti del settore, la Capitaneria di porto stabiese, la Guardia costiera, la Procura torrese e il Tribunale del riesame a riunirsi per tentare di sbloccare la vertenza. Nei giorni scorsi è stato riaperto il cantiere, ma i tempi per vedere riparata la barriera è lunga ed incerta. (Gennaro Pappalardo il Mattino)

Nessun commento: