venerdì 14 maggio 2010

Vittime del terrorismo

Provincia di Napoli - "Ogni città italiana, purtroppo, ha le sue vittime del terrorismo e Napoli è una di quelle che ha pagato un prezzo molto alto". Lo ha detto il presidente della Provincia di Napoli Luigi Cesaro, nel giorno in cui in Prefettura a Napoli sono state consegnate le onorificenze per le vittime del terrorismo. "Antonio Ammaturo, Salvatore Barbuto, Ciro Capobianco, Salvatore Castaldi, Antonio Gagliardi, Antonio Mea, Pasquale Paola (foto) sono i nomi della memoria della nostra provincia - ha continuato Cesaro -. Eroi caduti per una guerra non voluta e combattuta fino al sacrificio estremo in difesa della democrazia e della libertà: penso commosso alle loro famiglie, alla sofferenza che li accompagna dal giorno della scomparsa dei loro cari e li accompagnerà sempre, esprimo il mio profondo dolore, vivo oggi come allora, e spero che la nostra società non dovrà mai più patire anni bui come quelli del terrorismo". Secondo il presidente della Provincia di Napoli bisogna ripartire dal messaggio del Presidente della Repubblica Giorgio Napolitano: "Ha detto: il terrorismo ha impoverito l'Italia oltre a sconvolgere la vita civile e politica. Un pensiero lucido che va condiviso fino in fondo". Antonio Ammaturo capo della squadra mobile di Napoli e il suo agente Pasquale Paola di Vico Equense furono massacrati poco dopo le ore 17 del 15 luglio dell'82. Come al solito Paola con l'Alfa 'civetta' dalla Questura si mosse per andare a prendere il suo dirigente, a piazza Nicola Amore. Ammaturo, preciso come sempre, uscì dall'edificio, si infilò nell'Alfa Sud di colore bianco ma dopo pochi metri lui e il suo agente di scorta dovettero subire l'assalto armato dei brigatisti rossi. Tra le prime ad accorrere in quel tragico e afoso pomeriggio di luglio fu la moglie di Antonio Ammaturo, Ermelina Lombardi. Sentì squillare al citofono di casa per l'ultima volta Pasquale Paola che chiedeva del marito. Pochi minuti dopo senza neanche prendere il caffè il capo della squadra mobile uscì di casa. Nel cortile dell'edificio c'era l'Alfa Sud con Paola in attesa. L'Alfa percorso solo poche decine di metri poi solo il frastuono delle mitragliette. Ermelinda Lombardi ebbe un presentimento e si precipitò per le scale ma un inquilino la bloccò e l'abbracciò. La signora Ammaturo capì che il marito era stato ucciso.

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