lunedì 28 settembre 2015

La scomparsa a 100 anni del leader storico della sinistra

Pietro Ingrao
Si è spento ieri a Roma Pietro Ingrao. Partigiano, storico dirigente del Pci, primo comunista a diventare presidente della Camera dal 1976 al 1979, aveva compiuto 100 anni a marzo. Per l'uomo che ha accompagnato quasi 80 anni di storia italiana sono arrivati messaggi di cordoglio dalle istituzioni e da tutte le espressioni della sinistra. «Ingrao — ha detto il presidente della Repubblica, Sergio Mattarella — è stato una personalità di grande rilievo non soltanto per la parte politica nella quale ha militato con impegno e dedizione. La sua passione resterà un patrimonio del Paese e la sua libertà interiore è un esempio per le giovani generazioni». Sulla stessa lunghezza d'onda è intervenuto Matteo Renzi, presidente del Consiglio e segretario del Pd: «A tutti noi mancheranno la sua passione, la sua sobrietà il suo sguardo, la sua inquietudine che ne ha fatto uno dei testimoni più scomodi e lucidi del '900». Poi il presidente del Senato, Pietro Grasso, che ne ha ricordato la frase «il dubbio è runica cosa che rivendico in pieno della mia vita». E la presidente della Camera, Laura Boldrini, che ha preso l'impegno: «Montecitorio saprà onorarlo»; e oggi, dalle 15 alle 20, e domani, dalle io alle 20, sarà fila camera ardente. Il ricordo di Ingrao ha unito le diverse aree del Pd. D capogruppo al Senato, Luigi Zanda, ne ha sottolineato la vita dedicata «alla lotta contro le disuguaglianze a difesa dei più deboli».
 
Per il capogruppo alla Camera, Ettore Rosato: «Lascia un patrimonio culturale e politico prezioso non solo per la sinistra». Il ministro della Giustizia Andrea Orlando ha twittato un «addio compagno Ingrao», mentre dalla minoranza Vannino Chiti, tra i tanti, ha rimarcato che il suo messaggio «resta per chi non voglia rassegnarsi al mondo così come è». Per Nichi Vendóla (Sel) Ingrao è stato «la nobiltà della politica». Paolo Ferrero (Rifondazione comunista) ha inviato il suo abbraccio. Stefano Fassina in una nota scrive «Grazie Pietro per quello che hai fatto ... per gli ultimi, per gli invisibili».La Cgil lo ha descritto «amico e compagno di tanti anni del movimento dei lavoratori». Messaggi da Romano Prodi («da lui abnegazione e rigore al servizio del Paese»), Pier Ferdinando Casini («è dimostrazione che appartenenza partitica e servizio nelle istituzioni non sono inconciliabili»), Marco Pannella, l'Anm e il fondatore di Sant'Egidio, Andrea Riccardi. Secondo fonti istituzionali, i funerali di Stato saranno a piazza Montecitorio mercoledì alle u; alle 15, un saluto nel paese natale, Lenola (Latina), dove sarà sepolto. (Fonte: R.R. da Il Corriere della Sera)

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