giovedì 8 febbraio 2018

Il monte dimenticato. Cento eremiti sul Faito senza aiuti da tre mesi

Vico Equense - Tre mesi di chiacchiere e richieste d'aiuto inascoltate. I 100 "eremiti" del monte Faito sono costretti a vivere nell'emergenza perché l'unica lingua d'asfalto che collega il gigante buono al resto del mondo - l'ex Statale 269 - è chiusa dallo scorso 6 novembre quando una valanga di fango si riversò sulla strada e la ridusse in un campo di battaglia. Da allora perdura un groviglio di competenze che non fa altro che acuire le difficoltà e scoprire i nervi. Perché la strada è di proprietà della Città metropolitana di Napoli che di riaprirla non vuole saperne. Lo farà soltanto se la Regione Campania, comproprietaria del Faito e "titolare" della gestione dei costoni, completerà gli interventi di messa in sicurezza con disgaggio e installazione delle reti paramassi. Il risultato? La situazione ristagna sulla pelle di residenti. D'altronde lo stesso primo cittadino di Vico Equense Andrea Buonocore, dopo la colata di fango che mercoledì notte si è riversata alle falde del Faito, non ha lesinato stoccate alla Città metropolitana: «I detriti venuti giù dovevano essere rimossi dalla Provincia che li ha lasciati a bordo della strada". Di alternative all'ex Statale non ce ne sono. L'unica strada sul versante di Castellammare di Stabia è quella di Quisisana ma è impraticabile: la carreggiata è ridotta in poltiglia e sono stati segnalati piccoli smottamenti. E la funivia del Faito? Di male in peggio. Gli impiantì sono fermi per gli interventi di manutenzione tutt'altro che celeri tant'è che qualche operatore teme che la riapertura possa slittare a inizio estate. Ma in effetti, prima di parlare di turismo, servirebbe che venissero conclusi gli interventi di bonifica. Molto dipende, secondo le ricostruzioni del sindaco Buonocore, dagli incendi dello scorso Ferragosto in cui, secondo la Procura di Torre Annunziata. c'è la mano dolosa di un contadino, tale Cipriano De Martino, sessantenne di Moiano che si è già beccato una condanna durissima: sei anni e due mesi. Anche se c'è chi, come i Verdi e il Wwf, più che i roghi imputano all'abusivismo edilizio la fragilità del Faito.
 
Ipotesi respinta da Buonocore che attende evoluzioni pure sulla trattativa in corso tra Città metropolitana e Regione Campania per trasferire a palazzo Santa Lucia la proprietà della montagna- 50 per cento del Faito è dell'ex Provincia ed è valutato oltre due milioni di euro. Ma il sindaco della Città Metropolitana di Napoli, Luigi de Magistris, non vuole soldi. La contropartita per il Faito deve essere la disponibilità di alcuni locali e immobili della Regione in cui trasferire uffici e archivi di palazzo Matteotti. E i residenti? Aspettano buone notizie e, se non piove, salgono e scendono lungo la strada ufficialmente chiusa perché devono fare la spesa. devono accompagnare i bimbi a scuola o hanno bisogno di farmaci. (Fonte: sd da Metropolis)

Nessun commento: