lunedì 7 gennaio 2008
Il deputato forzista interviene sulla vicenda del licenziamento dei massofisioterapisti
Castellammare di Stabia - «Le ingerenze della politica stanno rovinando le Terme di Stabia». A poche ore dalla notizia del licenziamento di tre massofisioterapisti, accusati di falso e truffa ai danni dell’azienda, il numero due regionale di Forza Italia, il deputato Gioacchino Alfano, scende in campo e accusa la classe politica stabiese di cattiva gestione della macchina pubblica. «Le Terme sono il fiore all’occhiello di questa città – spiega – un’enorme struttura che viene puntualmente mortificata dalle ingerenze della politica. Fin quando le logiche politiche continueranno a decidere gli incarichi societari, gestendo la società in una logica di servizio assistito e non basandosi su un rapporto tra costi e benefici, allora gli obiettivi non saranno mai raggiunti e le Terme continueranno a funzionare al peggio. Una situazione di deriva, senza controllo sulle attività aziendali, che spinge i dipendenti meno motivati ad assumere atteggiamenti scorretti». Il deputato forzista non difende i lavoratori, dunque, ma rileva responsabilità politiche nella deriva dell’azienda. «Questa vicenda arriva proprio nel momento in cui tutti stavano lavorando per dare un’immagine delle terme diverse – aggiunge – ma di certo non sarà il licenziamento di poche persone a risolvere i problemi dell’azienda. Bisogna cercare i veri responsabili di questa situazione se vogliamo rendere il servizio interessante alla clientela, agli operatori termali e agli stessi lavoratori. Soltanto togliendo la sacca di ingerenza pubblica le terme torneranno ad essere il fiore all’occhiello di Castellammare». Alfano è cauto, invece, sulla scelta di allontanare i tre dipendenti, vagliata dal consiglio di amministrazione. «L’importante è che questi licenziamenti non sono stati fatti soltanto in virtù degli interventi della magistratura ma sulla base di una profonda ricognizione interna – sottolinea –, altrimenti l’azienda rischia di rimetterci anche le spese giudiziarie. Dunque, mi auguro che il licenziamento sia avvenuto su elementi certi, soltanto in questo modo si potrà dimostrare ai lavoratori la voglia di voltare pagine a avviare alla trasformazione delle terme». Da palazzo Farnese, invece, è amareggiato il primo cittadino Salvatore Vozza. «Dopo anni dedicati alla tutela dei diritti – spiega – non è facile sostenere un cattivo atteggiamento di alcuni lavoratori. Ma si sta facendo chiarezza, agendo nell’interesse dei lavoratori, che in questi anni sono sempre stati tutelati. Le terme costituiscono una grande risorsa per la città, ma rappresentano anche problemi e preoccupazioni, con un bilancio da tenere in ordine». Prende le distanze, invece, dalle polemiche sollevate dai sindacati. «Le organizzazioni dei lavoratori erano già state informate di quanto stava accadendo e sapevano che non avremmo coperto o tutelato tutte quelle situazioni di illegalità che avrebbero danneggiato l’azienda. Adesso bisogna ristabilire il clima di serenità e serietà». (Ciro Saccardi il Mattino)
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