lunedì 15 dicembre 2008

E’ fine anno …

Vico Equense – E’ fine anno; e come ogni fine anno che si rispetti, è tempo di bilanci. A quasi due anni e mezzo dalla sconfitta amministrativa, molti si rendono conto – all’interno del centrosinistra - che c’è bisogno di un esercizio di sano e saggio realismo. Al di là delle dichiarazioni formali, al momento, quello che manca è un leader. Un tempo i capi venivano da sé, non c´era bisogno di primarie o complicatissimi sistemi di selezione. Nenni, Togliatti, Di Vittorio, De Gasperi si affermarono come dirigenti nel vivo di lotte reali e sanguinose: chi aveva alle spalle persecuzioni poliziesche, chi l´emigrazione, chi il carcere, chi tutte e tre. Lo stesso Carlo Fermariello, ripercorre i mutamenti nazionali dalla Resistenza alla fine del secolo ventesimo, sindacalista e dirigente di partito con una molteplicità di interessi. Un miracolo, d´accordo. Al contrario oggi regna un leaderismo senza leader. Nel senso che molti lo sono, ma in troppi credono di esserlo. Per questo si agitano, si spintonano, si anticipano, si pavoneggiano. In un piccolo comune come il nostro in consiglio comunale non c’è il gruppo unico del PD, non esiste un capogruppo, e non s’intravede quell’abilità tra opposizione e costruzione. Nessuna autocritica e neanche alternanza della classe dirigente nell'assise cittadina (eppure i primi non eletti sono tutti giovani!). Infatti al di là degli annunci sulla stampa locale all’insegna del dobbiamo lavorare e confrontarci per il bene del paese, largo ai giovani ecc. ecc., nel PD ci sono forti personalismi apparentemente insuperabili nonostante i proclami e le buone intenzioni. La leadership è certo un valore, ma il leaderismo cui sono affetti tutti o quasi i capi e capetti del centrosinistra è una potente malattia degenerativa.

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