Ercolano - «Non ci si iscrive a questo partito, ma si diventa azionisti», non usa mezzi termini Antonio Liberti, consigliere comunale nelle fila del Pd, che, assieme ad altri compagni di partito (undici consiglieri, un assessore e un vicesindaco), ha deciso di non partecipare ad una campagna di tesseramento alquanto anomala. «È una questione etica, di ideali - continua l’ex capogruppo dei Ds - Gente che non frequenta, né ha mai frequentato il partito si sta tesserando, solo perché porta soldi. Che fine ha fatto la partecipazione politica, lo spirito di sacrificio e di appartenenza?» I consiglieri Gioacchino Acampora, Antonio D’Agostino, Nicola Grimaldi, Luigi Fiengo, Bartolomeo Formicola, Antonio Liberti, Michele Maddaloni, Gennaro Oliviero, Antonio Prete, Pasquale Romano, Nunzio Sannino, Vincenzo Strazzullo, l’ assessore Enrico D’Agostino ed il vicesindaco Antonello Cozzolino non pensano di abbandonare la maggioranza, anzi, se fosse necessario, sono pronti a fare un passo indietro per il bene del loro schieramento. La loro lotta per un partito pulito ed onesto è arrivata fino ai vertici nazionali. I "dissidenti", dopo un confronto con i garanti, hanno consegnato una documentazione a Fioroni, coordinatore dell’area Organizzazione del Pd. «La nostra è anche una riflessione nazionale - continua Liberti - Il partito democratico è un progetto innovativo, ma alcuni vecchi mali persistono, c’è bisogno di maggior controllo. Gli elettori percepiscono il malessere, non è un caso che Di Pietro vada così forte». Un malessere che già si è ripercosso sulla politica ercolanese: il 30 novembre il sindaco Nino Daniele ha ritirato tutte le deleghe, azzerando la giunta. La motivazione ufficiale sarebbe una ridistribuzione delle cariche, ma, vista la situazione in cui vessa la maggioranza, i dubbi sono leciti. Sulla vicenda interviene Antonio Ascione, capogruppo Udc: «il Pd», sostiene, «è in piena crisi, che si ripercuote sul governo della città. Nonostante il sindaco dimostri il suo spessore in questa decisione radicale è stato di fatto tirato per la giacca». L’opposizione non cavalca l’onda dello scompiglio, ma preferisce collaborare e stringere fino alla fine del mandato di Daniele (un anno e mezzo), per costruire qualcosa di utile per Ercolano. «Mi auguro da cittadino- continua l’esponente dell’opposizione- che la maggioranza possa continuare a governare decentemente e, soprattutto, che la gente possa cominciare a riflettere per le prossime elezioni». (Rachele Tarantino il Mediano)
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