mercoledì 9 marzo 2011

Palagiano (Idv): Stato laico impone a cittadini visione religiosa

La legge sul testamento biologico ha avuto "una accelerazione improvvisa dopo lo scandalo Ruby", secondo Antonio Palagiano che, a nome dell'Italia dei valori, ha presentato l'unica relazione di minoranza sul provvedimento, al momento dell'avvio del dibattito nell'aula della Camera. "Questo ddl è strumentale alla maggioranza", ha detto l'esponente di opposizione, che, citando una recente intervista del ministro del Welfare Maurizio Sacconi, ha accusato la maggioranza di "opportunismo politico" per andare incontro ai desiderata dei vertici della Chiesa cattolica. "Questa legge meritava più rispetto, non doveva essere una partita di pallone dei sostenitori della vita contro gli altri", ha detto ancora Palagiano. "Si poteva cercare un punto comune, con garanzie che valessero per chi vuole essere idratato e alimentato fino alla fine così come per chi vuole tornare a casa senza andare incontro ad una fine che gli toglie la dignità. Mi chiedo se è giusto che uno Stato che si definisce laico possa imporre questa visione religiosa. Mi chiedo se è giusto che la medicina moderna sottragga il malato alla morte. Mi chiedo se è giusto che un cittadino perde i suoi diritti nel momento in cui diventa incosciente". L'Italia dei valori, ha detto Palagiano, vorrebbe "una legge più snella", che preveda che un paziente indichi nel testamento biologico solo i trattamenti che non vuole e che le dichiarazioni anticipate di trattamento abbiano carattere vincolante e una durata senza scadenza.

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