giovedì 24 marzo 2011

ART. CAN'T ART

di Giustina Cioffi

Vico Equense - ART. CAN’T ART è un progetto espositivo d’arte contemporanea ideato sulla base degli sviluppi sociali, che nella società attuale si influenzano intersecandosi tra loro tramite la visione ed interazione con essi da parte dell’essere umano, che sempre più si evolve in questi apparati, con particolare attenzione ai nuovi mezzi di comunicazione che prendono sempre più piede nel presente comune. “L’arte, non può essere arte” è l’espressione con la quale si vogliono esprimere i diversi nodi concettuali, che attraverso le espresse o meno dinamiche sociali trasformano e creano stereotipi in tematiche culturali nonché politiche nelle quali la gioventù nella sua diversificazione e dispersione tende ad identificarsi, l’interesse dello studio iconografico si concentra in primo luogo su questo attraverso due trame principali, rappresentate rispettivamente dai messaggi subliminali della comunicazione e dalla rappresentazione dei diversi settori nei quali questi si esprimono ed entrano a contatto con il sempre più diverso pubblico.



Il concetto fondamentale tramite cui il titolo del progetto si esprime rappresenta i capovolgimenti dei moderni centri d’attenzione delle società attuali, attraverso uno stravolgimento che a sua volta vuole provare a mutare gli esiti concettuali di una già di per sé controversa realtà. L’arte in questo contesto riprende in mano i moniti avanguardistici che spesso si era lasciata alle spalle diventando design ed ambiente, cercando attraverso più diverse categorie sociali di trovare punti comuni, che le hanno portate da una parte a distinguersi e dall’altra ad interagire e a mescolarsi. Il tempo visivo è sicuramente quello che lo spettatore vuole darsi ed è il medesimo in cui lo stesso ritiene di dover affrontare quelle che sono le proprie responsabilità e il posto nella società in cui vive, senza dimenticarne il contesto intimo nel quale si è formato. Il progetto è in continuo movimento, esso non si considera di per sé una forma d’arte, ma si propone di esserlo nel momento in cui si trasmette e si confronta con un pubblico sempre più ampio e sempre più critico, suscitando in esso anche solo un piccolo gesto di riflessione verso se stessi e la società che ci circonda, che contribuiamo a creare e che a sua volta ci crea. Esso si divide nell’atto pratico in tre parti, rappresentate rispettivamente: da una sezione grafica su supporto cartaceo, una sezione pittorica alternativa su diversi supporti telai e una sezione fotografica, che nel proprio contesto forma un’istallazione a se stante tramite un unico montaggio di tutte le sue parti, la mostra oltre a proporsi le premesse già espresse vuole simboleggiare un punto di partenza per una più ampia trasposizione del proprio contenuto, che sarà frutto di successivi eventi in diversi luoghi, per tanto si promette una forte pubblicità e divulgazione, se pur non invasiva e nel più totale rispetto di tutti e delle individuali idee. In conclusione si invitano gli interessati a farsi partecipi dell’ossimoro globale della società che nei valori individuali sembra smembrarsi, non temendone la caduta, ma volendone fortemente la ricostruzione della quale facciamo tutti parte, senza dinieghi o contrattempi, senza distruzioni, ma con la semplicità che il futuro sempre più giovane e indifeso in modo sottile ci chiede, provando un po’ di può a comprendere e a farci comprendere. Si spera di poter presto trasformare quest’ideale in qualcosa di concreto, per adesso vi ringrazio della vostra cortese attenzione.

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