La soprintendenza blocca l’installazione: pensionato sul tetto per protesta
Sorrento - Momenti di tensione, ieri mattina, nella zona di piazza Veniero, quando un uomo è salito sul terrazzo della propria abitazione minacciando di lanciarsi nel vuoto. Ad inscenare la clamorosa protesta è stato Raffaele Di Maio, un pensionato che vive con la moglie in un appartamento che sorge all’incrocio tra piazza Veniero e via Fuoro, in prossimità dell’ospedale Santa Maria della Misericordia. Ed è proprio il presidio sanitario il motivo che ha spinto Raffaele Di Maio a minacciare il suicidio. Anzi, più esattamente, l’impianto dell’aria condizionata che serve la struttura. Proviamo a ricostruire la vicenda. Nel 2006 l’Asl decide di installare i macchinari nella parte retrostante l’edificio ospedaliero sul lato della chiesa dell’Annunziata. Subito dopo alcuni residenti della zona, in rappresentanza di una decina di famiglie, avviano una querelle giudiziaria nei confronti dei vertici sanitari a causa del rumore provocato dall’impianto. Il lungo botta e risposta tra le parti vive momenti altalenanti, con l’Asl che arriva a dichiarare attraverso una lettera di non avere i fondi necessari per un intervento che garantisse l’eliminazione del rumore e che commissiona uno studio che attesta come effettivamente i macchinari provochino rumori che oltrepassano la soglia di decibel consentita dalla normativa. Poi finalmente sembra arrivare la svolta. I vertici del servizio sanitario trovano i fondi ed avviano l’iter per la sistemazione lungo il confine della struttura di pannelli isolanti. Ieri mattina i lavori hanno preso il via, ma dopo poche ore, quando ormai era già quasi tutto concluso, gli operai sono stati fermati dall’intervento dei vigili urbani. Il blocco è scattato perché le opere, sebbene autorizzate dal Comune, non avevano ottenuto il necessario nulla osta della Soprintendenza per i Beni Ambientali. Da ciò è scaturita la protesta di Raffaele Di Maio, convinto a desistere dal suo proposito solo dopo un lungo faccia a faccia con un funzionario dell’ufficio tecnico comunale, gli stessi vigili ed una pattuglia di agenti del locale commissariato. L’uomo ha desistito dai suoi propositi dopo aver ricevuto rassicurazioni circa l’allestimento in tempi rapidi dei pannelli antirumore, grazie all’inoltro della necessaria richiesta di autorizzazione alla Soprintendenza. Intanto, però, gli stessi operai che erano al lavoro per sistemare le barriere hanno anche provveduto a rimuoverle. «Ci auguriamo che tutto si risolva il più presto possibile – chiosa Raffaele Di Maio – perché siamo davvero stanchi di questa situazione. Da anni ci battiamo perché le nostre case tornino ad essere vivibili ed ora che sembrava tutto risolto ci ritroviamo punto e daccapo». (Fonte: Massimiliano D’Esposito da il Mattino)
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