mercoledì 9 novembre 2011

Niente donne il Tar azzera la giunta

E’ stato violato il principio costituzionale che prescrive le pari opportunità

Fonte: Sabato Leo da il Mattino


Azzerata dal Tribunale amministrativo regionale, per motivi di legittimità, un'altra giunta comunale «monosesso» della Campania. È quella del Comune di Agerola, che segue la stessa sorte delle giunte della Regione e dei Comuni di Benevento, Ercolano e Grumo Nevano. Nominata dal sindaco, Luca Mascolo, con il decreto numero 1 dello scorso 4 giugno, all'indomani del voto amministrativo del 15 e 16 maggio, la giunta comunale di Agerola era formata da assessori appartenenti tutti al genere maschile. È stata messa Ko dai giudici amministrativi napoletani di piazza Municipio per mancanza della «quota rosa» e, cioè, per violazione del principio costituzionale e legislativo delle cosiddette «pari opportunità» tra uomo e donna. Dopo la pubblicazione del verdetto del Tar che ha dato il benservito agli assessori in carica, il sindaco Luca Mascolo dovrà correre subito ai ripari, inserendo «ad horas» nel nuovo «governo» cittadino per lo meno un assessore appartenente al gentil sesso. Intanto, con il «licenziamento» (per sentenza) degli assessori Andrea Buonocore, Matteo Rocco, Tommaso Naclerio e Giuseppe Mannini (esterno), da oggi a Palazzo di Città non è possibile varare alcun atto deliberativo che non rientri, ai sensi del Testo unico degli enti locali numero 267 del 2000, nella competenza del consiglio comunale.


Secondo la pronuncia del Tar, dal decreto di nomina degli assessori non emerge il compimento della necessaria attività istruttoria volta ad acquisire la disponibilità alla nomina di persone di sesso femminile, né è stata esternata adeguata motivazione sulle ragioni della mancata applicazione del principio stabilito dall'articolo 51 della Costituzione, che sancisce la pari opportunità all'accesso agli uffici pubblici e alle cariche pubbliche. Il ricorso era stato presentato al Tar da tre dirigenti del Partito democratico: Valeria Valente, coordinatrice regionale, Maria Grazia Pagano, presidente dell'assemblea regionale, ed Assunta Tartaglione, coordinatrice provinciale. A difenderle l'avvocato Marco Longobardi, stesso legale che ha redatto anche i ricorsi relativi ai Comuni di Grumo Nevano (già accolto dal Tar con la sentenza 4758/2011) e San Sebastiano al Vesuvio. Il Comune di Agerola non si è costituito in giudizio mentre i quattro componenti della giunta comunale si sono affidati all'avvocato Sergio Mascolo. Ad Agerola le elezioni comunali sono state vinte dal sindaco Luca Mascolo, a capo della lista "Nuovamente Agerola", con 3.017 voti, pari al 60,62%. E' uscito sconfitto il sindaco uscente, il deputato Michele Pisacane, a capo della lista "I Popolari di Agerola Domani", che ha conquistato 1.966 voti, pari al 39,37%. L'onorevole Pisacane, entrato nel gruppo di Iniziativa Responsabile, a sostegno del governo-Berlusconi, è stato eletto segretario dell'Ufficio di Presidenza della Camera dei Deputati. La moglie Annalisa Vessella è consigliere regionale. Intanto, é slittata al prossimo 12 dicembre la discussione del ricorso, presentato sempre dalle tre donne del Pd (Valente, Assunta Tartaglione e Maria Grazia Pagano), contro la nomina della giunta comunale di San Sebastiano al Vesuvio. Anche qui il sindaco Giuseppe Capasso ha nominato la giunta tutta al maschile con gli assessori Andrea Naddeo, Raffaele Aratro, Giuseppe Panico e Salvatore Sannino. I ricorsi delle tre dirigenti del Partito democratico contro le giunte comunali di Grumo Nevano, Agerola e San Sebastiano al Vesuvio erano stati depositati al Tar lo scorso 29 settembre. Il giorno successivo il presidente del Tar, Antonio Guida, non aveva dato lo «stop» ai decreti nomina dei rispettivi decreti dei sindaci, rigettando l'istanza di misure cautelari provvisorie. In sede di merito, il Tribunale ha bocciato finora la giunta comunale di Grumo Nevano e quella di Agerola.

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