venerdì 2 dicembre 2011

La Rosalia D’Amato in Oman

Più vicino il rientro in Italia

Vico Equense - La “Rosalia D’Amato” ieri pomeriggio è arrivata a Salalah in Oman. La motonave, tenuta sotto sequestro per sette mesi dai pirati nel mare Arabico e liberata lo scorso venerdì, ha raggiunto il primo porto utile. Felici di rientrare, i ventidue componenti dell'equipaggio, sedici filippini e sei italiani, sono adesso alle prese con le procedure burocratiche e i rapporti con le autorità. I sei componenti italiani dell'equipaggio sono campani e siciliani. Ad attendere il loro rientro sono familiari, amici e quanti hanno vissuto con preoccupazione e ansia in questi mesi. La costiera sorrentina e l’isola di Procida si stanno preparando per il rientro dei loro marittimi. Pochissimi giorni e Giuseppe Maresca (Vico Equense), Pasquale Massa (Meta), Gennaro Odoaldo e Vincenzo Ambrosino (Procida) torneranno nella loro terra e potranno riabbracciare i loro cari. «Ho sentito mio figlio ieri alle 14,30 – ha raccontato Antonino Maresca, padre di Giuseppe – e mi ha detto che erano appena sbarcati in Oman. Era felice ma anche molto indaffarato. Erano con le autorità. Noi non vediamo l’ora di incontrarlo. Sicuramente faremo festa grande ma al momento ancora non sappiamo il giorno preciso in cui rientreranno». Intanto a Vico Equense, durante il consiglio comunale, il vicesindaco Migliaccio ha espresso la sua soddisfazione per la liberazione di Giuseppe Maresca. Si sono associati i consiglieri Francesco Saverio Buonocore e Natale Maresca, il quale ha chiesto al presidente Matteo De Simone di inviare un messaggio di felicitazioni alla famiglia a nome dell’intero Consiglio Comunale e quindi di tutta la città. “Conosco benissimo Giuseppe Maresca – ha raccontato Natale Maresca – sono stato il suo pediatra. Durante questo periodo sono stato in continuo contatto con la famiglia e, in qualità di consigliere comunale, più volte gli ho espresso la volontà di organizzare manifestazioni che potessero tenere alta l’attenzione sulla vicenda del sequestro ed esprimere la solidarietà della città. Ma hanno sempre preferito non accettare la proposta; la loro linea, durante tutto il periodo del rapimento, è stata quella della riservatezza. Ma adesso che l’incubo è finito possiamo esprimere tutti a gran voce la nostra gioia». (Fonte: Ilenia De Rosa da il Roma)

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