lunedì 7 maggio 2012

Codice Morale per il Territorio, quanta ipocrisia

Non è possibile tutelare il territorio mediante annunci e proclami di facciata, servono azioni concrete e salde prese di posizione da parte di chi gestisce la nostra penisola. E’ il caso del “Codice Morale per il Territorio” promosso e sottoscritto quasi un anno fa (27 giugno 2011) da tutti i Comuni della penisola. Per completezza di informazione alleghiamo l’art.1 di suddetto codice che le amministrazioni si impegnano a perseguire: “Cura e manutenzione dei propri fondi agricoli, dei giardini pubblici e privati, delle coltivazioni autoctone e della macchia mediterranea, proteggendo anche le essenze spontanee, il tutto adottando il criterio della buona pratica agronomica condotta alla regola dell'arte, con particolare riguardo alle coltivazioni a denominazione di origine riconosciute e in via di riconoscimento”. Dopo quasi 12 mesi, i Giovani Democratici, chiedono a gran voce in che modo le amministrazioni comunali si sono mosse per mettere in pratica quanto descritto nell’articolo 1 del “Codice Morale per il Territorio”, soprattutto alla luce dei sempre più frequenti scandali legati al proliferare di “boxlandia” e alla sempre più selvaggia distruzione e cementificazione dei tipici giardini sorrentini.

Giovani Democratici Penisola Sorrentina
gdpenisola.altervista.org

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