"Prendo atto che anche oggi un quotidiano nazionale prosegue in un inammissibile attacco all'on. Nicola Cosentino, non tenendo in alcuna considerazione, per la ricostruzione della vicenda, quanto da me immediatamente comunicato. Ricordo a tutti: che proprio la mia precedente vita professionale, alla Procura della Repubblica di Roma prima, e alla Procura Nazionale Antimafia poi, tutta svolta con successo nei processi di criminalità terroristica (B.R. e Nar), e di criminalità mafiosa (mafia, camorra, 'ndrangheta), ha rivestito un ruolo importante quando il Presidente Berlusconi ha deciso di nominarmi capogruppo di Forza Italia in Commissione Antimafia (XIV e XV Legislatura), di indicarmi come capolista Pdl al Senato nella regione Calabria, di nominarmi Sottosegretario al Ministero dell'Interno, e di proporre al Presidente della Repubblica la mia nomina a Ministro della Giustizia (per la prima volta ricoperto da un magistrato non collocato a riposo); che Forza Italia e Alleanza Nazionale prima, ed il Pdl poi, hanno svolto un ruolo trainante e fondamentale nella normativa sottesa al contrasto alla criminalità organizzata, come dimostrato dalla stabilizzazione nel secondo Governo Berlusconi del 41 bis (cioè proprio quel carcere duro che Totò Riina, nell'ambito della cosiddetta "trattativa", chiedeva che fosse definitivamente rimosso), e durante il quarto Governo Berlusconi, nell'inasprimento del sistema sanzionatorio antimafia, nella modifica della normativa sulle misure di prevenzione, sulla confisca e sequestro dei beni ai mafiosi, nonchè nella entrata in vigore del Codice Antimafia; tutti provvedimenti legislativi che hanno trovato la piena adesione ed il pieno sostegno da parte dell'on. Cosentino; che, non a caso, nell'ultimo Governo Berlusconi sono stati raggiunti inimmaginabili successi nell'arresto dei latitanti, di centinaia di appartenenti alla criminalità organizzata e nel sequestro ai beni; che, evidentemente, sul piano del contrasto alla criminalità organizzata il Popolo della Libertà non teme confronti di sorta con qualsivoglia altro partito (sul piano dei fatti e non delle parole). Infine, al di là di quanto testè detto e documentalmente comprovato, ulteriore riprova dell'impegno del Pdl nel contrasto alla criminalità organizzata è data proprio dal fatto che l'on. Nugnes non ha esitato ad accettare la candidatura per il Pdl alle elezioni regionali 2010 decisa dall'on. Cosentino, e a militare nelle file del partito".
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