I Porcini incontrano le patate
nella ricetta del ristorante
Torre Ferano di Vico Equense
Vico Equense - E’ il momento del re del bosco. Per gli appassionati è
finalmente tempo di funghi. Una mania tutta italiana
che con la sua cucina gli riserva, più di ogni altra,
un posto d’onore in questa stagione. Figli del bosco
e dell’autunno che condizionano la spesa di case e
ristoranti contaminando tanti piatti. Dagli antipasti ai
primi passando per i contorni che con i pomodorini
o in bianco profumano le cucine e le tavole. Con le
prime piogge, necessarie per creare il giusto grado di
umidità che permette
la nascita
di queste bontà,
comincia la ricerca
per i veri
intenditori. Si
perché prima di
decidere di mettersi
in marcia
per raccoglierli è
importante essere
ben eruditi in
materia. Le varietà
sono numerosissime
e non
mancano quelle
tossiche e velenose
per cui o si
è dei veri esperti
o è meglio comprarli
dal proprio
ortolano di fiducia,
anche se in
questo caso è facile
trovare solo
quelli coltivati a
scapito della genuinità e del gusto.
Queste bontà dal punto di vista biologico sono indefinibili. Anime incerte, difficilmente catalogabili.
Ai funghi manca la clorofilla che caratterizza tutto il
regno vegetale e le loro cellule hanno una parete che
non c’è in quelle delle creature del regno animale.
Questi organismi viventi non sono altro che muffa.
Muffa prodotta dall’umidità in particolari condizioni
ambientali. Muffa che, però, diventa regina a tavola:
potenza della fantasia in cucina e della necessità umana di sfamarsi.
Cantarelli, champignon, chiodini, lepiote brune,
ovuli, porcini e spugnola sono i nomi che trionfano in
cucina per diventare privilegiati ingredienti di primi
e secondi accompagnando sontuose preparazioni
di carne e cacciagione; ma anche delicate pietanze
di pesce. Su tutti, però, per intensità di sapore e versatilità
troviamo i funghi porcini che sposano con estrema
eleganza e armonia tantissimi ingredienti in piatti da
aroma inconfondibile. Tanto che in questo periodo
i menù e le proposte degli chef, sia a mare che in
montagna, hanno
il profumo
del
porcino e
del
sottobosco.
Ma
dove si gustano
appieno è nelle
loro zone di
produzione,
montagne e colline,
dove dalla
raccolta al piatto il
passaggio è
molto breve. Al
ristorante
Torre Ferano” di
Arola, frazione
collinare di Vico
Equense, lo
chef Camillo
Sorrentino usa i
porcini di una
fugaia del posto e
con la sua
brigata di cucina,
composta da
Luigi e Danilo, lo propone nel più classico dei matrimoni: con le
patate. Con una ricetta che evidenzia la
crescita della cucina del locale e l’attenzione per i
prodotti del territorio, oltre alla bravura nell’abbinare
gli ingredienti. I ravioli di patate sono farciti con la
provola affumicata del vicino caseificio “Gustami” e
sulla salsa di funghi lo chef prevede una spolverata
di tartufo nero del Faito. Come dire che insieme al re
dell’autunno tutto il territorio collinare fa festa. (Fonte: Salvatore Tuccillo da Metropolis)
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