lunedì 19 novembre 2012

Circum, guerra di nervi macchinisti-azienda

Fonte: Francesco Gravetti da Il Mattino

L’ordine di servizio che fa litigare da mesi sindacati e vertici della Circumvesuviana – quello che istituisce nuovi orari di lavoro per macchinisti e capistazione improntati ad una maggiore produttività – torna a fare capolino nell’azienda di trasporti napoletana. I dirigenti Circum, infatti, hanno deciso che da domattina possono partire i turni della discordia, nonostante non sia stato trovato ancora un accordo con le rappresentanze sindacali. I turni erano stati congelati la settimana scorsa, quando gli stessi sindacati avevano proposto all’azienda di riaprire la vertenza. Era stata avviata una trattativa ad oltranza, con l’intento di trovare una soluzione che soddisfacesse le parti: ma il confronto è rimasto in piedi soltanto poche ore, poi si è arenato quando i sindacalisti hanno fatto presente alla Circum che alla «cugina» Sepsa la trattativa andava avanti su basi economiche e organizzative diverse. Due pesi e due misure, insomma: questa la tesi dei sindacati che, di fatto, ha bloccato la trattativa. Ma la Circum ha tutta l’intenzione di modificare l’attuale orario di lavoro di chi guida i treni: «È necessario fare sacrifici per risanare l’azienda», ha detto più volte l’amministrazione unico Gennaro Carbone.

Domattina, dunque, verrà fatto un altro tentativo: già da oggi saranno resi noti i turni, che in una prima fase verranno disposti d’ufficio. Dal canto loro, i lavoratori hanno intenzione di ignorare l’ordine di servizio e comportarsi come se ci fossero ancora i vecchi turni: l’ennesimo braccio di ferro, dunque. Fino a domani, però, potrebbero esserci ancora degli sviluppi: le stesse rappresentanze sindacali dovrebbero incontrarsi ancora e forse provare a fare nuove proposte alla Circumvesuviana. Potrebbe tornare, poi, la raffica di soppressioni e ritardi, diretta conseguenza della vertenza. Per qualche giorno i dipendenti avevano rallentato la protesta, rifiutandosi di fare gli straordinari ma consentendo comunque la possibilità di effettuare qualche corsa in più. Le cancellazioni c’erano state, ma erano diminuite rispetto alle scorse settimane. Il temporaneo fallimento della trattativa potrebbe far tornare la rabbia a macchinisti e capistazione che, peraltro, stanno causando disagi ai pendolari non con lo sciopero ma con la sola applicazione puntuale del regolamento: rifiutando, cioè, lo straordinario e la conduzione di treni poco sicuri.

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