C’è lo sciopero selvaggio e i sindaci non riescono a organizzare un servizio alternativo
Fonte: Salvatore Dare e José Astarita da Metropolis
Sorrento - «It’s ridiculous». John Esposito è a Sorrento da
qualche giorno assieme alla sua famiglia. Viene spesso
qui in vacanza. E non solo d’estate. Perché vive a Philadelphia,
negli Stati Uniti, ma resta sempre e comunque
attaccato alla sua Terra delle Sirene dove attualmente
vivono i parenti. Parla inglese ed un po’ d’italiano e ieri
mattina avrebbe voluto portare suo figlio, John junior, a
Napoli, a San Gregorio Armeno. Una gita fuoriporta per
ammirare il centro storico della capitale del presepe. Tradizione
che la famiglia Esposito, negli Usa, tiene sempre
viva al di là del folklore a stelle e strisce.
Purtroppo però alla stazione della Circumvesuviana di
Sorrento non c’è l’ombra di un treno pronto a partire. E’
la triste storia di un turista italo-americano che, tornato
a casa, si ritrova sotto choc perché qui, a differenza di ciò
che avviene al di là dell’oceano, i trasporti non funzionano.
«Volevo evitare di prendere l’auto per raggiungere
Napoli, anche perché c’è sempre traffico e non vorrei impiegarci
tre ore – spiega il turista -. Così avevo deciso di
prendere il treno. Mi sa che era meglio l’ipotesi A». John
se la ride, amaramente, facendo comunque trapelare una
dose di umorismo «napoletan-style» che non è intaccato
dalla distanza e dalla vita negli Stati Uniti.
E’ la storia che rappresenta al meglio come in penisola
sorrentina si stia vivendo il dramma Eav e Circumvesuviana.
Tutti a piedi, tutti a casa. Pendolari, studenti
e onesti lavoratori lasciati per l’ennesima volta a
terra. «Chi si è reso protagonista
di questo scempio economico –
sottolinea Lara De Capua, studentessa
universitaria iscritta a Giurisprudenza
alla Federico II – la
deve pagare. E’ assurdo quel che
sta avvenendo. Sembra quasi una
riffa». Mentre c’è chi si affida alle
amicizie: «L’altro giorno – racconta
Pasquale Bianco, impiegato di uno
sportello bancario a Napoli – ho
dovuto lasciare il lavoro prima che
terminasse la giornata. Motivo?
All’improvviso, alla stazione Garibaldi,
era in partenza un treno per Sorrento. Il macchinista
è un mio amico, mi ha telefonato ben sapendo che ero
a Napoli per lavoro dicendomi: “Pasquale, fra tre quarti
d’ora parte il treno. Se ce la fai corri e sali a bordo perché
non so se dopo ci saranno altre corse”. Così ho dovuto
spiegare tutto a colleghi e direttore della banca che hanno
capito il mio problema e mi hanno permesso di tornare
a casa». Inutile per gli edicolanti provare a piazzare
sul mercato i biglietti: «A chi li vendiamo?» si chiede fra il
serio e il faceto un commerciante di Sant’Agnello: «Sono
ormai carta straccia visto che sono ticket per un servizio
che non c’è».
Un bel polpettone che però il Codacons della penisola
sorrentina non è disposto a digerire. E’ ufficiale la richiesta,
rivolta alle amministrazioni comunali: predisporre al
più presto una linea di servizio alternativo a carico dei
Comuni. Si tratta di un’operazione ingente, sulla quale i
sindaci stanno comunque lavorando. L’altra sera, a Meta,
c’è stato un incontro preliminare sulla faccenda trasporti
anche perché da giorni al deposito Eav di via Marziale a
Sorrento i mezzi sono fermi, senza carburante.
I sindaci però non sono soli. Al loro fianco possono contare
sui rappresentanti parlamentari sorrentini: innanzitutto
i senatori Raffaele Lauro (Pdl) e Nello Di Nardo (Italia
dei Valori) che hanno rivolto interrogazioni al cianuro al
governo «perché la penisola sorrentina è paralizzata ed
è una situazione indecente». Interventi chiave richiesti
pure da Antonio Palagiano, deputato dell’Idv originario
di Sant’Agnello. Ma la parola fi ne su una vicenda tragicomica
è ancora lontana.
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