mercoledì 5 marzo 2025

Caffè, aumentano i costi ora si rischia la stangata «Tazzina verso i 2 euro»

IL FENOMENO 

di Gennaro Di Biase - Il Mattino

Napoli - La guerra commerciale dell'oro nero. Cambiano gli scenari dell'economia e della politica mondiale, e gli effetti si stanno già avvistando nei bar napoletani: la patria del caffè, dove i prezzi sono stati sempre contenuti. Gli aumenti, però, sono in arrivo. Se il costo al banco è ormai arrivato in diverse circostanze a 1.30 euro, presto si potrebbe arrivare fino a «2 euro a tazzina». L'allarme arriva da alcuni dei principali imprenditori del settore in città, che da circa un mese pagano il caffè 3 euro in più al chilo. Come mai? Alla base degli aumenti ci sono principalmente 4 fattori. Primo, l'aumento di terreni che passano dalla coltivazione di oro nero al durian, un frutto che spopola sul mercato cinese. Secondo, i cambiamenti climatici che hanno distrutto dei raccolti di recente. Terzo, i coltivatori talvolta rallentano la produzione per ottenere percentuali maggiori dai distributori. In ultimo, i cinesi si stanno affacciando al mercato del caffè, aumentando la domanda e di conseguenza il prezzo. È il capitalismo del caffè. 

L'AUMENTO 

Ripartiamo dal dato certo: l'aumento del caffè per gli imprenditori. «Paghiamo 3 euro al kg in più da un mese - spiega Massimiliano Rosati, socio del Gran Caffè Gambrinus - Ciò vuol dire che su ogni tazzina i costi netti aumentano di 20 centesimi. Per i consumatori il caffè potrebbe raggiungere i 2 euro a tazzina al banco, specialmente nei bar più prestigiosi, che hanno costi maggiori». L'ultimo aumento c'è stato l'altro ieri, e tanti imprenditori napoletani temono che il rialzo dell'oro nero possa continuare. E poi, a parte gli aumenti già concretizzati, c'è la spada di Damocle dei dazi americani. Non a caso, alcuni torrefattori italiani hanno annunciato che, per aggirarli, potrebbero spostare le aziende nei paesi in cui ci sono le coltivazioni, Sud America o Asia. Lo scenario geopolitico incide eccome su un prodotto ad alta esportazione come l'oro nero. «Il caffè non è mai costato tanto - spiega Walter Wurzburger, titolare di Caffè Kremoso, aperto anche in Galleria Umberto - Rispetto a 3 anni fa il prezzo è aumentato del cento per cento. Oggi un buon crudo costa circa 12 euro al chilo, cui va aggiunto un 20% del calo di peso rispetto alla tostatura napoletana, che è più spinta delle altre e fa calare il peso del prodotto. Oggi un kg di buon caffè tostato costa 20 euro. L'andazzo sembra lo stesso del cioccolato, aumentato del 300%. Spero che il parlamento stanzi rapidamente i 50 milioni per le torrefazioni di cui si sta parlando. Se i dazi aumenteranno in America, i costi saliranno ancora di più. E alcuni torrefattori, come Illy, potrebbero creare una sede produttiva in America, per evitare i dazi. A oggi 1,50 euro al banco è un prezzo onesto per una tazzina, non alto ma giusto. Se i prezzi continueranno ad aumentare, con questo trend di crescita, si arriverà a 2 euro». LE CAUSE Già dalla fine dell'anno scorso di parla del durian. Un frutto dall'odore intenso, che mixa dolce e piccante, e che si è affermato sul mercato cinese (si utilizza in Asia per gelati, pizza o chips). La sua diffusione ha fatto aumentare il costo del caffè: «Tanti coltivatori, specialmente in Paesi importanti per la produzione del caffè come il Vietnam - prosegue Rosati - stanno riconvertendo i terreni per il durian». Insomma, dove prima c'era oro nero, oggi c'è il durian. E, se diminuisce la produzione, naturalmente, il prezzo sale. A questo scenario si aggiungono il caro energia, che fa aumentare tutti i costi collaterali. Come la tostatura. E le anomalie climatiche. Nel 2021, infatti, le coltivazioni brasiliane di arabica sono state danneggiate dal freddo. Il Vietnam ha invece sofferto una grave siccità. Anche a causa di queste difficoltà, i coltivatori stanno cercando accordi economicamente più vantaggiosi con i distributori di caffè. In conclusione il costo di un chilo di caffè crudo di buona qualità è arrivato a 12 euro per gli imprenditori, ed è raddoppiato rispetto a 3 anni fa. LE VOCI La speculazione gioca il suo ruolo. Il coro è unanime: il mercato del caffè è in una fase di innalzamento da record. «Anche noi siamo coinvolti nella battaglia del prezzo del caffè - spiega Alfredo Donvito, direttore di Scaturchio in piazza San Domenico Maggiore - A oggi lo vendiamo a 1 euro e 30, ma arriveremo presto a 1 euro e 50. Gli aumenti ricadono all'interno di un quadro operativo di gestione. Mi riferisco al caro energia: le bollette sono raddoppiate. Anche il latte è aumentato. Non tutti si accorgono che anche il cornetto è aumentato di 20 centesimi, ma tanti prodotti non hanno un prezzo univoco da anni, com'è stato per il caffè». «I prezzi lievitano in funzione del costo dell'energia, che fa aumentare tutti i costi collaterali - aggiunge Antonio Visconti del Caffè Monidee in piazza Trieste e Trento - La speculazione domina. Dall'anno scorso abbiamo aumentato il caffè a un euro e 20 al banco. Cercheremo di non alzare ancora, ma potrebbe accadere. Siamo in attesa di capire se l'energia continuerà ad aumentare».

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