Il presidente attacca il modello Caivano "Vuoto di contenuti. Noi facciamo le cose concrete, da Roma solo propaganda"
di Mariella Parmendola - La Repubblica Napoli
Napoli - Quarantacinque minuti parlando di Napoli, attaccando Roma e concludendo con un impegno pubblico. Scandisce Vincenzo De Luca: «Sulla Campania decideremo qui a Napoli, comunque vada». È un avvertimento chiaro. Il presidente della Regione Campania non lascerà la scena vuota. Qualunque sia l'esito del ricorso presentato dal governo Meloni contro la legge regionale per sbarrare la strada alla sua terza ricandidatura, fissato il 9 aprile, lui resta in campo. Un avvertimento a chi si è rivolto alla Corte costituzionale per fermarlo: «Meloni e i suoi hanno paura di perdere». Ma soprattutto rivolto ai dirigenti del Pd, definiti dal governatore « due volte miserabili. E ipocriti. Sono attaccato per ragioni correntizie». Risponde con il suo solito linguaggio, tra ironia e schiettezza, alle domande di Ottavio Ragone, responsabile di Repubblica Napoli, e strappa applausi e sorrisi dalla platea di " Repubblica Insieme" a Scampia. « Sono invidioso di Zaia che sta finendo il suo terzo mandato in una serenità evangelica » . Per De Luca è in atto «da due anni un'aggressione riservata solo a me». Del Pd contrario al suo terzo mandato contesta le motivazioni, citando esempi. «Parlano di non concentrare il potere. E poi hanno candidato sei mesi fa in Liguria l'amico Andrea Orlando, 20 anni in parlamento, tre volte ministro. E vogliono fare lo stesso in Puglia con Decaro, sindaco di Bari per 10 anni e da due eurodeputato» . Quindi il governatore non intende farsi da parte, in ogni caso.
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