Ospedale Penisola sorrentina, ricorso al Consiglio di Stato contro il Comune di
Sant'Agnello di Fabrizio Geremicca - Il Corriere del Mezzogiorno
Sant'Agnello - Due mesi fa il Tar aveva detto no, ma l' Asl
Napoli 3 non si arrende.
Chiede dunque al Consiglio di Stato di stabilire
che ha diritto ad 88 milioni di risarcimento dal
Comune di Sant'Agnello.
La vicenda è quella del nuovo ospedale della
penisola sorrentina, finanziato dallo Stato per
oltre 80 milioni.
De Luca, l'Asl e molti sindaci lo vogliono.
La maggioranza in consiglio comunale che fa
riferimento al cardiologo Antonino Coppola,
primo cittadino di Sant'Agnello, aveva però
bocciato la variante al piano regolatore
necessaria a costruire il nosocomio nell'area
oggi occupata dal distretto sanitario.
Il 30 dicembre il Tar aveva annullato la
delibera del consiglio comunale ed aveva
stabilito che il Comune avrebbe dovuto
esprimere il suo no alla variante al prg nella
conferenza dei servizi.
Il che accadrà nei prossimi mesi.
Aveva poi respinto la richiesta di risarcimento
dell'Asl.
Giuseppe Russo, il direttore generale
dell'azienda, ha ora conferito mandato
all'avvocato Arturo Testa di impugnare la
sentenza, in relazione al mancato
riconoscimento del danno.
La tesi è che la variante al piano regolatore
generale fosse insita nel provvedimento con il
quale il Comune nel 2022 - sindaco era
all'epoca il medico Piergiorgio Sagristani -
aveva approvato il progetto generale
dell'ospedale ed aveva dichiarato l'opera di
interesse pubblico.
Quanto alla quantificazione del danno,
l'avvocato Testa, nelle 28 pagine dell'appello,
snocciola cifre a sei zeri, che spaziano dai
costi della progettazione a quelli dei saggi
geologici, fino all'ammontare del
finanziamento statale.
Il sindaco Coppola ritiene che la sede
prescelta per il nuovo ospedale è
sbagliatissima, perché già congestionata dal
traffico e con forte impatto sulla qualità
ambientale (si prevede tra l'altro un maxi
parcheggio sotto un agrumeto storico) e sulla
vivibilità del suo Comune, commenta: «Questo
ricorso è irrituale, dopo che l' Asl e la Regione
avevano esultato per la sentenza del Tar.
Esultanza peraltro che era frutto di una lettura
affrettata della stessa sentenza.
Il ricorso per me è una sorpresa e magari
qualcuno potrebbe anche interpretarlo come
uno strumento di pressione nei confronti miei
e della giunta.
Constato - prosegue - che prevale la volontà
di imporre una scelta sbagliata, laddove
sarebbe meglio confrontarsi e discutere.
L'amministrazione comunale aveva proposto
siti alternativi nell'ambito dello stesso
Comune, ma non ha mai ricevuto risposta».
E conclude: «Sono un medico ospedaliero in
aspettativa e so bene che il problema vero
della sanità in penisola sorrentina è quello
della mancanza dei medici.
Il nuovo reparto di Rianimazione a Sorrento,
per esempio, è rimasto chiuso per un anno e
mezzo, già pronto, prima della inaugurazione.
L'ospedale di Vico Equense, oggi
depotenziato, potrebbe irrobustire la rete
sanitaria del territorio con personale
qualificato e macchinari di ultima
generazione».
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