martedì 2 luglio 2013

Turismo, servizi e accoglienza: «promosse» Sorrento e Capri

Sorrento - L’Osservatorio socio-economico di «Pagine Si!», azienda leader nella pubblicazione di elenchi telefonici cartacei e digitali, pubblica i dati di una ricerca condotta coinvolgendo 500 turisti stranieri che hanno soggiornato negli alberghi di 70 province italiane in maggio. Per il 13% del campione Rimini è la prima città italiana per la calda accoglienza e i servizi offerti ai turisti. L’11% invece sceglie Ischia citando a corollario anche Capri, Sorrento, Amalfi. Terzo posto alla Puglia con Gallipoli (9%). Più staccate Forte dei Marmi, meta prediletta per il 7%, Taormina (6%) e Jesolo (5%). La città meno accogliente, o per lo meno fredda, secondo i turisti è Como, con lo 0,3% delle preferenze. E’ proprio il sorriso del personale di accoglienza il ricordo più frequente che gli stranieri portano in valigia al rientro a casa (39%), seguito dalla disponibilità ad offrire informazioni e suggerimenti (27%), l’organizzazione dello staff (22%) ed infine le attività proposte per le città (11%). Giudizi meno lusinghieri, invece, se si analizza la capacità di parlare lingue straniere degli albergatori, guide turisti-che e commercianti italiani: solo il 32% del campione si è detto pienamente soddisfatto su questo punto. Nella classifica dei ricordi migliori seguono i prezzi di alberghi e ristoranti (10%) i servizi offerti dalla città (8%), la presenza di spazi verdi e aree pedonali (5%). Si confermano, comunque, le due grandi attrattive italiane per gli stranieri: quasi appaiati il patrimonio storico- architettonico artistico (34%) e l’enogastronomia (30%). Le province del Sud, in particolare, attraggono per i piaceri del palato. Tra gli strumenti scelti per pianificare il viaggio al primo posto si attestano agenzie di viaggio e portali turistici (39%); non da poco il valore del passa parola, ovvero i giudizi di amici o conoscenti che hanno già visitato quei luoghi (28%). Gli stranieri che arrivano in Italia lamentano alcuni disservizi, in primis gli orari troppo limitati nell’apertura di musei e siti archeologici (28%), il costo elevato dei biglietti d’ingresso (21%), la difficoltà ad acquistare on line ticket e prenotazioni d’accesso ai luoghi d’arte (18%). (Fonte: Metropolis)

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