mercoledì 14 maggio 2014

Rifiuti, rivolta della Penisola sorrentina contro la Regione. I sindaci non firmano la convenzione degli Ato

Vico Equense - Il sindaco Gennaro Cinque non ha sottoscritto, presso il comune di Torre del Greco, la convenzione, ex art. 30 del testo unico degli enti locali, tra i Comuni dell’ambito territoriale ottimale -ATO3- (costituendo “la conferenza d’ambito”) istituito dalla L.R. n.5 del 24/1/2014, per l'esercizio in forma associata delle funzioni amministrative comunali e delle attività connesse ai servizi di gestione dei rifiuti urbani e assimilati. Solo 16 fasce tricolore hanno firmato l’atto. Una convenzione obbligatoria ma che i Comuni della penisola sorrentina hanno deciso, assumendosi un rischio, di non siglare per ragioni su cui non intendono transigere. La convenzione è stata redatta dalla regione Campania così come prevede la legislazione statale che assegna ai comuni la titolarità delle funzioni fondamentali, tra le quali "l'organizzazione e la gestione dei servizi di raccolta, avvio e smaltimento e recupero dei rifiuti urbani” e stabilisce che la gestione avvenga in forma obbligatoriamente associata assegnando alla regione il compito di organizzare lo svolgimento dei servizi pubblici locali attraverso la definizione del perimetro degli ambiti territoriali ottimali e l'istituzione degli enti di governo degli stessi. L’obiettivo è quello di conseguire economie di scala e un migliore utilizzo delle risorse disponibili (efficienza gestionale) oltre che una maggiore economicità del servizio. Ma molti Comuni hanno da subito contestato la legge di riordino, ponendo interrogativi sull’efficacia e soprattutto sulle ripercussioni della legge sui Municipi e sugli utenti a causa del rischio di aumento della tassazione. Tra i primi a ribellarsi alla riorganizzazione c’è l’area della penisola sorrentina. I sindaci hanno redatto un sintetico ma puntuale documento in cui spiegano tutte le ragioni del no. Prima di tutto si sottolinea la mancanza di una discussione preliminare in cui si sarebbero potute analizzare le peculiarità di ciascun territorio coinvolto. In secondo luogo, per gli amministratori bisogna ridiscutere la questione tariffaria, perché non si possono chiedere eguali tariffe a tutti i paesi (questa la sintesi del pensiero dei sindaci) così azzerando le distinzioni tra virtuosi e non virtuosi della differenziata. E proprio in merito alla differenziata nel documento si afferma che la convenzione è contraria “al principio di piena responsabilità dei territori e delle aree” a cominciare dalla politica di riduzione dei rifiuti.

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