Gennaro Cinque |
Vico Equense - Primo passo del sindaco di Vico Equense, Gennaro Cinque, verso la decadenza da primo cittadino per potersi eventualmente candidare alle elezioni regionali nella lista di Forza Italia. Un escamotage per aggirare la legge emanata dalla giunta del governatore Stefano Caldoro che impedisce ai sindaci di città oltre i 5 mila abitanti di correre alle elezioni regionali. Gennaro Cinque, infatti, ha presentato nei giorni scorsi un ricorso al Tar contro un provvedimento dell'ufficio Urbanistica m cui gli viene reiterata l'ordinanza di demolizione di un piccolo vano, ritenuto abusivo, nei pressi della sua abitazione. Una vicenda che affonda le radici negli anni 80, in quanto il piccolo locale sarebbe stato costruito dopo un condono del 1983. Un primo esposto nel 2006 e la successiva verifica di difformità avevano già portato ad un'ordinanza di demolizione, mai ottemperata perché, spiega Cinque «locale di servizio pertinenziale alla mia abitazione». Pochi giorni fa un nuovo esposto anonimo ha portato di nuovo alla ribalta la vicenda, con conseguente reiterazione dell'ordinanza di demolizione da parte dell'ufficio Urbanistica. Da qui il ricorso contro il Comune con cui Gennaro Cinque mette le basi per decadere da primo cittadino ed eventualmente candidarsi alle regionali di maggio, evitando contemporaneamente il commissariamento dell'ente, il cui governo passerebbe nelle mani del vicesindaco Benedetto Migliaccio. Una candidatura che però è tutt'altro che scontata. «Mi candiderò - puntualizza Cinque - solo se la Regione delibererà l'affidamento ai Comuni sulla gestione del complesso di Monte Faito, un provvedimento che votammo in Consiglio lo scorso mese di settembre. Ho avuto rassicurazioni in merito, in ogni caso il mio passo l'ho fatto, adesso attendo segnali definitivi dalla Regione».
La candidatura andrà ufficializzata entro il 30 aprile. Entro questa data, si svilupperà anche l'iter per definire la decadenza o meno del primo cittadino, che proseguirà in tre sedute consecutive di Consiglio comunale, ai sensi dell'articolo 69 del Testo unico degli enti locali. Nella prima seduta, il presidente del Consiglio, Maurizio Cinque, porrà in risalto al sindaco la causa di incompatibilità nei confronti del Comune, per effetto del contenzioso. Da qui scatterebbero dieci giorni di tempo per presentare dichiarazioni in difesa. Senza soluzioni, nella seduta successiva del Consiglio il sindaco sarebbe dichiarato incompatibile, con ulteriori dieci giorni di tempo per risolvere la querelle giudiziaria. Mail ricorso contro la reiterazione di un'ordinanza di demolizione è soltanto uno dei modi per creare una situazione di incompatibilità tra la carica di primo cittadino e la candidatura alle regionali, scegliendo la strada della decadenza per evitare le dimissioni. Altri sindaci campani, da Agropoli a Sant'Egidio dei Monti Albini, hanno scelto la strada del ricorso contro multe per divieto di sosta. Altri, come il sindaco di Giffoni Valle Piana, hanno fatto causa all'ente da loro stessi amministrato per danni alla propria autovettura a causa di buche stradali.
Nessun commento:
Posta un commento