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Benedetto Migliaccio |
Vico Equense - Per ragioni di carattere organizzativo sono stati sottratti alcuni spazi, utilizzati dai malati oncologici della penisola sorrentina, nell’ospedale di Sant’Agnello. Stanze messe a disposizione, da tempo (dicembre 2005), presso l’ospedale, dai precedenti vertici dell’Asl per favorire un percorso di cura, ripresa psicologica e sostegno morale, dopo aver attraversato lo tsunami del tumore. Così, il Sindaco di Vico Equense Benedetto Migliaccio, all'indomani della notizia, interviene scrivendo una lettera al dottor Salvatore Panaro, Commissario Straordinario dell’Asl Na3 Sud. “Appare ovvio – si legge nella missiva del Primo Cittadino - e consequenziale che tale scelta causerà notevole disagio per l’assistenza ai pazienti oncologici, pregiudicando l’ accesso alle attività ed ai servizi svolti nella struttura sino ad ora loro destinata. In questi anni siamo stati abituati a pur gravi ridimensionamenti di servizi per l’evidente crisi dello Stato sociale, e della sua organizzazione e articolazione periferica; purtroppo, pur comprendendo la logica generale, alcune vicende colpiscono più di altre e inducono a riflessioni profonde”. Presso l’Asl di Sant’Agnello, i pazienti oncologici sono visitati e seguiti in tutto il loro percorso di cura. Gli ambienti in oggetto, infatti, sono destinati alle visite oncologiche e senologiche, all’arruolamento finalizzato alla chemioterapia, all’apertura della cartella clinica, al controllo settimanale del paziente in trattamento, alla prescrizione dei farmaci di supporto alla terapia che richiedono modello unico e di quelli sottoposti a monitoraggio AIFA, ai controlli periodici successivi alla prima visita.
“Né può essere dimenticato – aggiunge il Sindaco di Vico Equense - il valore immenso rappresentato da tale servizio locale per il sostegno psicologico che deriva agli ammalati tramite la sussidiarietà orizzontale, che rappresenta un aiuto concreto là dove le istituzioni non riescono ad arrivare, e dalla presenza dell’Assistente Sociale in loco. Sia ben chiaro che la mia personale richiesta di voler rimeditare le scelte operate non rappresenta nessuna partigianeria per un Servizio, a danno di altro, né vuole assomigliare ad uno schierarsi all’interno di una “guerra tra poveri” a discapito delle attese di altro settore che, egualmente importante, diverrebbe destinatario di ambienti sottratti al trattamento oncologico. Comprenderà però che i servizi assicurati dal reparto di oncologia del distretto 59 di S. Agnello appaiono un presidio irrinunciabile, e che le pur dolorose scelte di ridimensionamento giustificate da politiche nazionali e regionali rischiano di dover valicare soglie di accettabilità per tutta la collettività locale, soprattutto quando riguardano ammalati le cui sofferenze assumono particolare significato. Sono assolutamente certo del rigore che ha informato le sue scelte, e dell’importanza dei servizi da impiantare in tali ambienti, ma mi sento sereno nel chiederle una profonda rimeditazione sulla scelta operata, compiendo ogni indispensabile sforzo per mantenere attiva sul territorio la struttura oncologica”, conclude il Primo cittadino.
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