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Marina di Vico |
Vico Equense - Regolamento contro l’utilizzo selvaggio delle spiagge: vietata la radio a volume alto, gli schiamazzi, i giochi e gli sport troppo invadenti, gli animali sull’asciugamano accanto. L’ordinanza che disciplina l’attività di balneazione emanata dal Comune di Vico Equense quest’anno prevede regole ferree. Anche gli amici a quattro zampe dovranno stare a casa. Tra i punti previsti dal regolamento, infatti, il divieto di condurre in spiaggia animali di qualsiasi tipo, anche con museruola o guinzaglio, tranne i cani da salvataggio dotati di brevetto, quelli da guida per i non vedenti e quelli utilizzati dalle forze di polizia. «Non è possibile per i cani o gatti domestici accedere alle nostre spiagge – spiega Benedetto Migliaccio, sindaco di Vico Equense – poiché non ci sono strutture e spazi necessari per accoglierli. Quei Comuni che danno il via libera agli animali in spiaggia hanno certamente attrezzature adeguate. Il nostro litorale, al momento, non dispone di tali strumenti e non può offrire questa possibilità».
Vietato anche praticare sport, giochi o effettuare comportamenti che possano molestare gli altri utenti. «E’ un decalogo di buone maniere – continua Benedetto Migliaccio – che risulta importante in una località come Vico Equense, dove i visitatori solitamente vengono per godere delle bellezze del territorio in un’atmosfera di tranquillità. Per fortuna sono poche le spiagge affollate dove vi è la possibilità che si verifichino episodi sgradevoli. Bisogna, però, lavorare affinché anche in zone come l’area libera di Marina di Vico o come le Calcari ad Aequa non si creino comportamenti selvaggi che vadano a ledere la serenità dei bagnanti. L’attività del Comune sarà non soltanto quella di emanare regole ma anche, nel limite delle nostre competenze e possibilità, vigilare affinché queste vengano rispettate». I divieti contenuti nel regolamento sono numerosi. Tra questi quello di tenere la radio e tutte le altre apparecchiature di diffusione sonora a volume alto e farne uso nelle ore comprese tra le 13 e le 16. Vietato, inoltre lasciare natanti in sosta, tranne quelli destinati all’assistenza e al salvataggio, depositare oltre il tramonto sulle spiagge libere, ombrelloni, sedie e sdraio, introdurre e usare bombole di gas o altre sostanze infiammabili, senza la prescritta autorizzazione. Anche la disciplina delle aree in concessione per strutture balneari non lascia spazio a dubbi. Rimarcate, infatti, alcune regole che si rifanno a leggi regionali che, però, risultano essere poco seguite all’atto pratico dai gestori degli stabilimenti balneari. «I titolari di concessioni demaniali devono garantire l'accesso gratuito agli stabilimenti ai minori di anni 12 – si legge nel documento - Il concessionario, inoltre, dovrà assicurare il libero e gratuito accesso alla battigia, con facoltà di individuare apposito percorso idoneo al raggiungimento della stessa, al solo fine del transito e della balneazione». E’ diritto dei cittadini raggiungere la riva del mare senza pagare alcun biglietto, questo è chiaro, o almeno dovrebbe. Anche il numero di ombrelloni, inoltre, deve essere tale da non intralciare la circolazione dei bagnanti. Le distanze minime tra i paletti devono essere di 3 metri tra una fila e l’altra, 2,5 metri tra quelli della stessa fila. L’altezza massima degli ombrelloni, poi, non deve superare 1,30 metri e impedire la vista del mare. «Noi ci impegneremo a vigilare affinché anche nelle aree in concessione per strutture balneari sia rispettata la legge», conclude il sindaco.
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