di Filomena Baratto
Vico Equense - “Non immaginavo dovessimo andare a Roma! Come ti è venuta un’idea del genere, Itarè!”
“Il proverbio dice “chi fa da sé, fa per tre!” Ho deciso di formare il partito delle donne incazzate! E non se ne può cchiù! Vado a Roma a trovare delle amiche, a chiedere se sono d’accordo! Tu farai parte del mio partito?”
“E cos’è adesso questo partito? E poi a Roma! Io credevo andassimo dal professore!”
“Ma tu vivi a Napoli o no? Hai visto che cosa è successo? Niente di meno che la ragazza stuprata, ed è già è nu miracòlo che s’è salvata, si vede uscire quei prepotenti da galera come se fossero andati a prendere una boccata d’aria come se non avessero combinato uno stupro!”
“Lo sai, con un buon avvocato, tutti escono!”
“Io vorrei solo sapere, se questa gente esce di galera, chi resta in prigione? Credo i ladri di provolone. E gli avvocati…stendiamo un velo! Nessuno mai ordina loro un’indagine patrimoniale! Mi piacerebbe conoscere i loro movimenti bancari, da lì si dovrebbe partire prima di fare le cause!”
“Eh già, Itarè, ma che dici? A questo punto non hai fiducia di nessuno!”
“E allora spiegami, si nun è stata ‘na bustarella, come si può mandare a casa uno stupratore…anzi so tre e tra poco fanno uscire anche l’altro! Ormai hanno imparat ‘a canzone, dicono che lei ci stava? Ma dico io, come si può avere un amplesso consenziente in uno stato di agitazione. Ma siamo uomini o conigli?”
“E’ il giudice che li manda non l’avvocato, lui li difende. Devono appurare se le cose siano andate realmente come dice la vittima, altrimenti ognuno può dire ciò che vuole!”
“Avvocato o giudice sono della stessa pasta. Vuoi vedere che mo esce la notizia che è stata tutta una montatura? Magari sarà stata un’esercitazione per una causuccia? E che sotto sotto nun è successo niente e si sono inventati tutto?”
“Le indagini sono doverose, un avvocato è sempre la nostra salvezza. Non vedi come la gente ne porta sempre con uno a fianco?”
“Hai ragione, di questo passo ce ne vuole uno per ogni parte del corpo, perché succede pure che la ragione non sa quel che vuole il cuore. Lo stupro lo possiamo smontare pezzo pezzo e dire che la testa non sapeva che fare, ma l’altro… sì, l’amico delle parti basse, quello che non ha né cuore né cervello, lavora in proprio. Lui se ne infischia della ragione e dell’amore. E’ un trapano, stop, sa solo avvitare. O forse crede di essere un chirurgo e per obbligo suturare ogni ingresso libero!
Io, anche se non sono stata stuprata, sono incazzata, e come vedi pure per incazzarmi ho bisogno di un nome maschile, anzi, a questo punto del nome per antonomasia maschile, “San Cazzo”. Lui decide, colpisce, opera, mi dici una cosa che non è a sua discrezione?
“Itarella sei proprio arrabbiata, ma devi calmarti, vedrai che le cose si aggiusteranno!”
“Macchè! La donna è diventata un tiro a bersaglio, se non muore stuprata, allora è per la gelosia, magari ti ficcano un coltello da qualche parte, e poi…per mano del marito, un fidanzato, uno molto vicino. No, ho deciso, voglio il partito delle donne, basta con questi uominicchi e quaquaraquà. Il caro Sciascia aveva ragione!”
“Ti ricordi Sciascia, Itarè?”
“ Mi piace Sciascia, vedi se un altro ha definito gli uomini, soprattutto quelli che non devono chiamarsi con questo nome. E poi che non mi vengano a dire che sono femminista, perché da quando mondo è mondo sempre le donne sono state stuprate. Hai mai sentito di un uomo che viene violentato? Non potrebbe nemmeno, la sua natura è di entrare, quindi la violenza per forza di causa maggiore è subita dalle donne. E mo’ mi sono scocciata con tutti sti maschi d’assalto. E sono incazzata anche con gli uomini, quelli che non stuprano ma nemmeno prendono le difese delle donne. Anche loro uomini a metà, che si barricano sotto la faccina buona. Dovrebbero battersi con loro.”
“Itarè ma veramente vuoi fare una cosa del genere?”
“Mi dici chi è dalla parte delle donne che subiscono violenza? Ma credi che sia solo violenza fisica? E’ anche uno schiaffo che ti lascia 5 dita in faccia, uno sputo per mortificarti, un toglierti la parola, un convincerti a fare qualcosa, un manipolarti. Come vedi la violenza la possiamo declinare: ce n’è per tutti. Per vivere bene con un uomo devi essere bella, brava e dire sempre sì, e pure ci sarebbe il pericolo!”
“Questo è il titolo di un film, Itarè”.
“Ed è anche quello che penso. Che fa? Mi fanno la multa?”
“E cosa vorresti fare con questo partito!”
“Innanzitutto mi prendo tutte le quote rosa, che guarda caso dimenticano sempre, e una volta nato, andiamo a comandare!”
“Quello è il verso di una canzone, Itarè!”
“Uhm, ma quanto sei scocciante!”
“E Cosimuccio che dice di questa tua pensata?”
“ Credi che lui sia indenne? Pure lui si è preso delle soddisfazioni, devoto com’è al Santo!
“Quel bravo uomo? Non dire scemenze!”
“E’ mio marito e so io quello che combina. Ogni uomo nasconde un lupo, e come dice il proverbio: il lupo perde il pelo ma non il vizio!
Quando succedono ‘sti fatti, stanno sempe a dire “ma tanto quella se l’è cercato”. Ma che cosa, la violenza? Ma mica tutte so disposte a farlo strano? E pure per fare sesso, ci vuole un galateo. Allora a questo punto vestiamoci come i mausolei! A sera nun si esce, a mattina nun se trase, a mezzogiorno nun se sciata, ma ste donne vivono a comando? Quella la colpa è di questo web che ti smercia sesso a tutte le ore e sai quanti repressi in rete? Io in rete ci andrei per pescarli, ne farei un fascio e li getterei.
Cosimo giustifica i prepotenti e io non lo tollero. E non sapevo di avere il nemico in casa. Ma il problema è proprio questo per tutte: hanno il nemico in casa e non lo sanno”.
“Non ti sembra che tu stia esagerando?”
“Mo pure tu? Ma che donna sei? Io voglio formare un partito, voglio sentirmi libera di uscire e di entrare senza che nessuno dica che mi vado a cercare niente. E devo essere libera di vestirmi come mi pare. Gli uomini devono farsene una ragione. E per piacere, voi mamme, educate i vostri maschi a rispettare le donne, perché se succede tutto questo la colpa è pure delle donne che difendono i loro gioielli come se il maschio fosse un vanto. Cornelia ai suoi Gracchi diede una buona educazione…anche se si impegnarono in politica…e fecero una brutta fine. Non parliamo dei misfatti antichi. A Nerone l’avrei bruciato vivo come lui fece con la madre Agrippina! Care mamme educate i figli maschi a rispettare le donne, e soprattutto a non ucciderle. “Chi fa bene more accise”, dice un altro proverbio. Non solo diamo la vita agli uomini, ma poi ci ricambiano con la morte. No, no, cca ce vo nu partito forte, un vero partito di donne, oggi gli uomini sono debolucci. I veri uomini rispettano le donne sempre, senza giudicare!
Io direi di stuprarvi il cervello, se proprio siete annoiati!
“Non ti ho mai visto così, Itarè”
“Incazzata? Io ho una figlia e non voglio che venga trattata male e poi dico basta, non se ne può più! Questa è una guerra!”
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