Sorrento - Panorami mozzafiato, mare cristallino, le Isole dell'Arcipelago campano (Capri, Ischia e Procida) da una parte e il Vesuvio dall'altra. Ed anche escursioni in montagna e in bici. La Penisola Sorrentina è un giusto compromesso tra bellezze naturali e lusso. Riparte la stagione turistica della Sorrento Coast, in totale sicurezza. La cittadina fu una delle mete del Grand Tour, il viaggio compiuto in vari paesi europei, tra Settecento e Ottocento, dai giovani aristocratici. Molti visitatori illustri esaltavano la bellezza della cittadina del Tasso, che ancora oggi continua ad esercitare il suo fascino sui turisti provenienti da tutto il mondo. Ed ancora: meta che ha dato origine ai brani di Lucio Dalla, e al celebre film di Sophia Loren "Pane, amore e...". Tra gli hotel di lusso, fresco della conquista della quinta stella, c'è il Mediterraneo, che si trova in uno dei punti più spettacolari della costa, nel comune di Sant'Agnello. Pietro Monti, direttore marketing: "Una stagione di ripartenza, dopo due stagioni complesse che comunque siamo riusciti a portare avanti. Quest'anno speriamo di tornare a fare il nostro lavoro in modo normale e di riabbracciare i nostri clienti internazionali. Abbiamo tante iniziative volte a riaccogliere la clientela soprattutto americana e inglese che qui in Penisola la fa da padrone". La proprietà è molto attenta anche alle tematiche ambientali e di ecosostenibilità con l'obiettivo di raggiungere traguardi importanti sul "plastic free".
"Abbiamo installato colonnine elettriche, un passaggio verso materiali tutti ecologici e monouso in struttura, abbiamo formato i dipendenti su questo e sull'ospitalità a 5 stelle". L'hotel ha una lunga tradizione di ospitalità ed una storia che risale ad oltre 100 anni fa. Costruito nel 1912 come residenza privata, fu trasformato in hotel più di 60 anni fa da Antonietta Lauro, bisnonna e nonna di chi attualmente gestisce l'hotel. Antonietta era la sorella dell'armatore Achille Lauro e moglie di un famoso costruttore della zona, Giuseppe Maresca. Alla fine della Seconda guerra mondiale l'edifico ospitò i profughi del nord che vennero "sfollati" dal governo provvisorio e mandati anche in Penisola Sorrentina. Quando la guerra finì alcuni di loro non vollero far ritorno nelle loro case ed alcuni chiesero di poter tornare in seguito a soggiornare in un luogo così bello. (askanews)
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