venerdì 22 aprile 2022

Vico Equense c'è... Altrove al Sud di Robert Camuto

Nel 1968, a 10 anni, Robert V. Camuto viene dall’America per trascorrere la propria estate a Vico Equense, la città di origine della nonna materna dello scrittore americano, specializzato in cultura del vino. Cinquant’anni dopo vi ritorna sulle tracce della sua famiglia, ed è accolto da un parente, che lo invita a casa sua per un piatto di linguine alle vongole. Camuto riassume questa esperienza nel suo nuovo libro "South of Somewhere: Wine, Food, and the Soul of Italy", che arriva in Italia con il titolo Altrove a Sud, edito dalla casa editrice specializzata in testi sul vino Ampelos. A metà tra il saggio e il romanzo, il testo traccia un viaggio filosofico e descrittivo dell’infanzia dell’autore - di origine campana con la nonna di Vico Equense - che volutamente arricchisce il racconto di sentimento fanciullesco e di pathos. Scrittore e giornalista americano, Camuto vive in Europa dal 2001. Scrive di vino, cibo e viaggi per per Food & Wine, Washington Post – Travel, Cucina Italiana e Michelin Green Guides. Altrove a Sud è incentrato sulla condivisione di esperienze e intrecci della cultura del vino e del cibo, alla ricerca dell’anima dell’Italia più profonda. Qui il giornalista coglie anche le sfide e le contraddizioni di alcuni produttori vinicoli del Sud Italia, considerando sempre che il Sud è "al di là di qualche altro luogo” come scrive l’autore. Vico Equense, una delle perle della Penisola Sorrentina, è inizio e fine del percorso che si dipana lungo la punta dello Stivale in Calabria per arrivare sull’Etna; toccare i territori terremotati dell’Abruzzo fino alla Puglia, passando per l’Umbria pontificia, Roma antica e di nuovo Sud con la Costiera Amalfitana e il Vulture vulcanico in Basilicata. C’è tanto di autobiografico perché il famoso wine writer americano parte dal ricordo dei suoi 10 anni e del primo viaggio in Italia per conoscere i parenti napoletani. Cinquant’anni dopo, vi ritorna sulle tracce della famiglia e qui capisce che, nonostante i tanti cambiamenti, lo spirito del luogo è rimasto intatto e lo si coglie soprattutto in tavola, bevendo e mangiando. 

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