di Massimiliano D'Esposito - Il Mattino
Vico Equense - Bocciata la candidatura di Vico Equense a Città creativa del gusto Unesco. Il responso negativo è arrivato al termine delle selezioni di Parigi attraverso una comunicazione ufficiale inviata al Comune della penisola sorrentina da Audrey Azoulay, direttore generale dell'Organizzazione delle Nazioni Unite per l'Educazione, la Scienza e la Cultura. Per l'Italia erano in lizza Bolzano per la musica, che centra l'obiettivo, e Vico Equense per la gastronomia, che, invece, rimane fuori. Sono 55 le località che entrano a far parte della rete delle Città creative dell'Unesco, riconosciute per il loro forte impegno a sfruttare la cultura e la creatività come parte delle strategie di sviluppo e per aver mostrato pratiche innovative nella pianificazione urbana incentrata sull'uomo. Vico Equense sperava di entrare nell'elenco grazie alle eccellenze enogastronomiche del territorio: la pizza al metro, il Provolone del Monaco, l'arte casearia, il vino, l'olio d'oliva, le noci, le castagne, i limoni. Prodotti riconosciuti e apprezzati in tutto il mondo. A fare da testimonial gli chef stellati Antonino Cannavacciuolo, Gennaro Esposito e Peppe Guida. Ma non è bastato. Per la delusione di tutti. In primis dell'amministrazione comunale che ha fortemente creduto nell'obiettivo di entrare nel ristretto novero delle Città creative Unesco.
«Sapevamo che ci stavamo confrontando con un progetto molto complicato, ma ci abbiamo ugualmente creduto, portando avanti la nostra idea e la nostra visione di Vico Equense sottolinea il sindaco Giuseppe Aiello -. È stato un onore poter concorrere con città di caratura mondiale come Brema, Caracas, Casablanca, Rio de Janeiro, Tolosa e Valencia, solo per citarne alcune. L'occasione di misurarci con loro sarà un ulteriore trampolino di lancio verso gli obiettivi futuri». Tanto che si lavora già per una nuova sfida. «Per adesso ci accontentiamo di aver ricevuto il riconoscimento di essere Ambasciatori Italiani del Gusto - mette in chiaro Aiello -. Ci riproveremo il prossimo anno, ancor più consapevoli della nostra identità». Vico Equense ha basato la sua candidatura a «Creative Cities» sulla consapevolezza dell'importanza strategica che il comparto enogastronomico della città, ma anche del territorio circostante della penisola sorrentina, riveste sia in campo economico, che in campo turistico e culturale. Un marchio di qualità per una meta internazionale conosciuta per il buon cibo e l'ospitalità. Fare parte del network significa entrare in un circuito certificato Unesco formato da località che si impegnano a condividere best practices, sviluppare partnership e progetti comuni per la crescita. In Italia, con Bolzano, sono 14 le Città creative, delle quali appena tre per la gastronomia: Alba, Bergamo e Parma. E il prossimo anno Vico Equense punterà di nuovo a calare il poker.
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