lunedì 1 febbraio 2010

Di Pietro contro De Luca

De Luca: concussione? «Ho solo difeso 200 posti di lavoro»

Regione Campania - ''Ma mica De Luca se l'è comprato, il Pd? Mica ce lo ha detto il Padreterno che deve essere lui? Non è assolutamente il nome adatto per dare alla Campania la svolta che merita. Non vedo perchè impiccarsi al ricatto, alla forzatura di uno solo''. Cosi' Antonio Di Pietro, in una intervista a Repubblica, commenta la candidatura del sindaco del sindaco di Salerno alla presidenza della regione Campania per il Pd. Il leader dell'Idv, pur confermando che ''l'accordo con il Pd resta ed è forte in tutte le altre undici regioni'', boccia la candidatura. ''Non c'e' un veto dell'Idv - precisa all'Asca - c'e' un nome che il Pd propone e sui cui praticamente il resto della coalizione non è d'accordo. Voglio uscire dalla logica della lotta tra cacicchi o tra sultani - prosegue - questo non mi interessa. Allora, se la suonano e se la cantano tra loro? Noi diciamo che la candidatura di De Luca non unisce, ma divide. Di piu'. Osservo che è lui come candidato ad essere solo, non il centrosinistra ad essere spaccato. E vogliamo veramente regalare la Campania al centrodestra?''. Secondo Di Pietro sono due le ragioni del no a De Luca. Una legata alle inchieste riguardanti il sindaco di Salerno, l'altra prettamente politica: ''Non possiamo mettere la stessa faccia che governa da anni e anni il suo pezzo di territorio e spacciarla per il nuovo. La sua politica - sostiene Di Pietro - non rappresenta la discontinuita'. Noi dell'Idv non siamo per la politica del meno peggio, della rassegnazione''. Comunque il caso Campania, assicura l'ex magistrato, non mette in discussione l'accordo con Bersani. ''Non solo non tocca la nostra alleanza - dice - ma voglio sperare con tutte le mie forze, fino al momento di depositare i nomi e le liste, che anche in Campania si realizzi questa coalizione. Che ci sia una compattezza del centrosinistra su un candidato condiviso''. Il Pd, ribadisce, ''non puo' stare alla forzatura, o al ricatto, di un nome. La Campania deve voltare pagina. Una stagione del centrosinistra è finita''. "È vero, - spiega Vincenzo De Luca all'Unità - devo fare i conti con una vicenda giudiziaria ma legata ad una vicenda di cui vado orgoglioso. Sono inquisito per aver difeso il posto di duecento lavoratori. Rifarei tutto dalla A alla Zeta. E, come ho già detto, sono pronto a sfidare chiunque in qualunque sede sui temi della moralità. Facciamo un dibattito, parliamoci a viso aperto, e ricostruiamo con correttezza una storia che non vivo con difficoltà ma, ripeto, con orgoglio".

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