martedì 1 dicembre 2015

Superalcolici, 7 ragazzi su 10 si ubriacano

Fonte: Raffaele Nespoli da Il Corriere del Mezzogiorno 

Napoli - L'abuso di superalcolici da parte di ragazzi che in alcuni casi non hanno compiuto neanche 14 anni continua ad essere un grave problema; a rivelarlo è un progetto coordinato dalla comunità di recupero "Il Camino" di Vico Equense e finanziato dalla direzione generale per la tutela della salute. L'indagine è stata portata a termine da due equipe, una del dipartimento di sanità pubblica della Federico II (diretto da Maria Triassi), l'altra del dipartimento per le dipendenze patologie dell'Asl Napoli 3 Sud (diretto dal Bruno Aiello), prendendo in esame cinque scuole (il liceo scientifico Severi, Itc Sturzo, il liceo classico Plinio Seniore, Iti Elia e l'istituto statale d'arte Grandi di Sorrento) e un'associazione sportiva (la Volley Bali Stabia). Dei mille giovanissimi intervistati in forma anonima, il 69,73% (più di 697 giovani) ha ammesso di aver fatto uso di superalcolici nell'ultimo anno. Addirittura 1'87% ha dichiarato di aver bevuto aperitivi alcolici e spumante, mentre 185,41% di essere abituato a bere birra. Non va molto meglio se si sceglie come alcolico di riferimento il vino, "apprezzato" dall'82,03% dei ragazzi; tutti pronti ad ammettere di berne regolarmente. Un capitolo a parte lo meritano poi le bevande definite "alcolpops"; vale a dire bevande non classificate come alcolici, ma a tutti gli effetti contenenti alcol etilico in una percentuale variabile tra il 5 ed 7% del loro volume. Questi "soft drink" sono popolarissimi tra gli adolescenti, usati dal 62% dei ragazzi intervistati.

Tra i dati che lasciano senza parole c'è anche il fatto che il 12,8% dei ragazzini intervistati ha dichiarato di fumare più di 30 sigarette al giorno. «Abbiamo scelto il territorio vesuviano per questa indagine - spiega Fabrizio Palletta, anima della comunità di recupero il Camino - perché rappresenta uno dei fulcri della movida notturna del fine settimana, ma anche perché l'hinterland ha delle specifiche criticità sociali. I dati esaminati confermano che i ragazzi sono decisamente esposti al rischio di dipendenza mista tra alcol e fumo. Se poi si considera che fino a circa 20 anni l'organismo non è ancora pienamente in grado di metabolizzare l'alcol, è facile rendersi conto delle conseguenze, non solo di lungo periodo, ma anche immediate, in termini di perdita di riflessi e stabilità». Preoccupata per i dati rilevati anche la professoressa Maria Triassi: «Una parte enorme di giovanissimi - spiega - fa uso di alcol senza rendersi conto dei problemi ai quali andrà in contro. Già iniziamo a rilevare casi di steatosi epatica in giovane età, molti dei nostri adolescenti saranno adulti con problemi di salute». La professoressa ha anche sottolineato come con questo progetto sia caduto un cliché, i ragazzi che hanno ammesso di fare uso di superalcolici sono quasi tutti studenti modello e non vivono in famiglie problematiche, il progetto ha dato vita ad un App innovativa che senza la necessità di alcun device esterno è in grado di valutare la capacità di guidare di chi la usa. L'applicazione sarà presto scaricabile su qualsiasi smartphone.

Nessun commento: