lunedì 22 febbraio 2016

Comune unico, l’intervento di Franca Rossi Segretaria del PD di Vico Equense

Franca Rossi
Vico Equense - L’art 5 della Costituzione Italiana recita testualmente: “La Repubblica , una e indivisibile , riconosce e promuove le autonomie locali ; attua nei servizi che dipendono dallo Stato il più ampio decentramento amministrativo; adegua i principi ed i metodi della sua legislazione alle esigenze dell'autonomia e del decentramento” Ciononostante, negli ultimi 20 anni, per motivi di riduzione della spesa pubblica si è tentato di incentivare la fusione di piccoli comuni con popolazione inferiore ai 3.000 abitanti. Da un recente studio del Ministero dell’Interno del mese di Febbraio 2016 (Dipartimento per gli Affari Interni e Territoriali Direzione Centrale della Finanza Locale ), dal titolo: - FUSIONI: Quali vantaggi? Risparmi teorici derivanti da un’ipotesi di accorpamento dei comuni di minore dimensione demografica-, vengono “ipotizzati i vantaggi derivanti da un accorpamento dei comuni appartenenti alle più ridotte fasce demografiche, in particolare quelli con popolazione fino a 3.000 abitanti, accorpando gli stessi fino a raggiungere la dimensione di enti con popolazione almeno pari a 5.000 abitanti.” Cioè, meno della nostra frazione di Moiano?? … perché lo studio parla della opportunità di accorpare comuni piccoli, non Comuni come Vico Equense 23.000 abitanti che sarebbe già un "comune unico" di per sé, data la popolazione e il territorio... E quali sarebbero poi questi vantaggi? Lo studio riferisce che. “è’ naturalmente di tutta evidenza che quelli ( i vantaggi) ipotizzati sono risparmi ipotizzabili nel tempo, in dipendenza del collocamento a riposo, a scadenza naturale, del personale che, in relazione alla nuova fascia demografica, risulterebbe in esubero e quindi da non sostituire.”

 
E questo è tutto? Riguardo poi ai finanziamenti “faraonici”, sbandierati dai fautori nostrani della fusione, si legge, in una tabella sulle erogazioni ai comuni accorpati nel 2014, che in Veneto ( 4 comuni) hanno ottenuto 595 mila euro, in Toscana (14 Comuni) 3 milioni, nelle Marche ( 5 Comuni) 817 mila euro, in Lombardia ed Emilia Romagna (25 + 12 Comuni) 2.milioni circa ciascuna, in Campania ( 2 Comuni) 804 mila euro . In sostanza 65 Comuni hanno ottenuto 9 milioni pari a una media di circa 140 mila euro a Comune (meno del costo di un monolocale….) E queste sono le cifre del Ministero! Altro che sogni di grandezza… Nelle conclusioni ,lo studio riferisce: “Il presente contributo, basato sul processo di accorpamento teorizzato tra enti di piccola dimensione, non intende costituire la soluzione alle molteplici problematiche che investono le autonomie locali. Vuole tuttavia offrire spunti di riflessione ed elementi concreti riguardo ad una delle possibili vie, certamente non l’unica, da percorrere al fine di contribuire ad ottimizzare la gestione dei comuni e contribuire alle esigenze di finanza pubblica.”  E quindi? Neanche lo studio ministeriale dà certezze sulla convenienza delle fusioni , facendo solo delle ipotesi e fornendo semplici “spunti di riflessione” e i Nostri Soloni invece si stanno buttando a capofitto in un’avventura che scontenterebbe tutti, creando solo divisioni e contrapposizioni. Dov’è dunque l’interesse di questa operazione? Economico non sembrerebbe, considerati quei “quattro centesimi” erogati nel 2014 ai ben 65 comuni… Nel periodo fascista (1927) fu fatta una fusione dei Comuni da Sorrento a Meta, ma poi questi ultimi si affrettarono a dividersi di nuovo nel 1946 rivendicando la loro sacrosanta autonomia costituzionale…Se ora quegli stessi Comuni vogliono tornare indietro agli anni ‘20, cominciando intanto a spendere denaro pubblico per fare “studi valutativi”,sono padronissimi di farlo. Vico Equense se ne resti fuori! Noi siamo favorevoli alla formazione di Consorzi per affrontare e risolvere le problematiche omogenee , ma siamo contrari alla perdita dell’ identità , del nome e della storia della nostra città di 23 mila abitanti per confluire nel Comune di Sorrento che ne conta appena 6 mila ( semmai dovrebbe essere il contrario….). Non siamo disponibili a svendere la nostra città e la nostra autonomia amministrativa per una manciata di finanziamenti che certamente non toccheranno neanche mai il nostro attuale territorio, a beneficio di altri territori ed altri interessi… La popolosa Città di Vico Equense ha un territorio di 30 chilometri quadrati tra cui una montagna di 400 ettari a 1400 m slm di altitudine, 13 frazioni con una popolazione ciascuna di gran lunga superiore ad altre Cittadine della Penisola Sorrentina, (tra cui Sorrento con appena 9 mila abitanti) , e pur avendo cultura e tradizioni comuni agli altri, ne conserva molte altre con caratteristiche peculiari del proprio territorio, prevalentemente montano, oltre che nettamente separato geograficamente dal restante territorio peninsulare da un vasto promontorio e da un imponente arco collinare. Da una eventuale fusione avremmo tutto da perdere sia in termini economici che di autonomia. Siamo una Città e non intendiamo diventare un “rione dimenticato”, serbatoio soltanto di voti e di gettito fiscale, a causa di una scelta verticistica e autoritaria, legata a opache ragioni finanziarie, delle solite lobbies di potere!

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