domenica 30 giugno 2019

Presentata la raccolta poetica “Ali di Icaro e sogni” di Alessandra Dagostini a San Mauro Forte

Vico Equense - Poche sono le certezze che la scrittrice vicana Alessandra Dagostini dice di avere nella sua vita. E una di queste, come ama spesso ripetere, è l’accoglienza calorosa che le riservano ogni volta i lucani. Erede della poetessa Isabella Morra, secondo alcuni la sua “reincarnazione”, alla quale la nostra concittadina ha dedicato i suoi studi universitari con un saggio critico che ha ricevuto il Premio Morra nel 2012, è reduce, appena una settimana fa, dalla presentazione della sua ultima raccolta poetica, “Ali di Icaro e sogni” (Villa d’Agri di Marsicovetere, Dibuono Edizioni, 2018) nel Museo Multimediale “In Viaggio in Basilicata” di Palazzo Arcieri Bitonti a San Mauro Forte, in provincia di Matera, tenutasi sabato 22 giugno 2019. Una presentazione che l’ha molto colpita non solo per la sua buona riuscita dal punto di vista organizzativo, ma soprattutto sul piano emozionale. Deliziosa e intima la location, allestita nell’atrio d’ingresso del Museo, sotto la protezione del campanile della chiesa di Santa Maria Assunta e dell’imponente torre normanna, architetture simbolo del caratteristico borgo storico, noto per la sua produzione prolifica di olio e per la sagra dei Campanacci. Dopo i saluti iniziali del presidente della Pro Loco, Francesco Laguardia, si è passata la parola al direttore e proprietario del Museo, Pietro Bitonti, discendente diretto della famiglia Arcieri, che ben incarna, grazie al suo impegno culturale attivo e alla sua professionalità, la fortitudo, la fidelitas e la generositas, come riportato sullo stemma araldico di famiglia.
 
L’imprenditore lucano ha illustrato ai presenti le ragioni che l’hanno portato a promuovere questa sorta di “gemellaggio” tra la sua realtà museale e la silloge della Dagostini, in virtù della forte sinergia sottesa ai due percorsi storico-letterari che prendono entrambi le mosse dal tema del viaggio. “Ali di Icaro e sogni” non è soltanto una semplice raccolta di poesie, ma è anche una piccola guida geoturistica e culturale, che ci consente di fare due viaggi, nel presente di una storia d’amore personale e nel passato di una storia d’amore universale. Quella che ha portato i personaggi più importanti del Gran Tour a elogiare la bellezza senza tempo delle nostre regioni. Non a caso, in appendice alla silloge, si trova un ampio corredo di fotografie e di stampe antiche sulle isole Eolie, in particolare di Vulcano e Lipari, indicate dall’autrice come suoi luoghi di rinascita. Da qui si dipana, infatti, il file rouge che lega le Eolie alla Lucania. Sulle tracce dei pittori europei del XVIII e XIX secolo citati nella raccolta (Jean-Pierre Louis Laurent Houël, Luigi Mayer, Jakob Philipp Hackert, Robert Bowyer, Conrad Horny, Georg Melchior Kraus, Claude-Louis Desrais) e dei loro viaggi nelle «isole dolci del dio» si intreccia e si fonde il viaggio effettuato nel 1847 in Basilicata dallo scrittore Cesare Malpica, le cui suggestioni sono rievocate all’interno del Museo Multimediale. Entrambi i progetti, libro e Museo, uniscono perciò passato e presente attraverso un percorso esplorativo ed “emozionale” di grande arricchimento per lo spirito di lettori e visitatori. Pietro Bitonti ha poi elogiato lo stile poetico dell’autrice campana per la sua particolarità di unire termini rari a una limpida modernità, ma anche per la sua capacità di trarre ispirazione dalla natura e dalle isole Eolie, vissute come luoghi dell’anima, dell’istinto e della fantasia creatrice, già celebrate nella sua precedente raccolta, “Sotto il cielo delle Eolie” (Villa d’Agri di Marsicovetere, Dibuono Edizioni, 2016). Argomento, questo, di cui ha discusso ampiamente la Dagostini, che si è soffermata, in particolare, sui tre focus da cui sono nate le sue due opere “gemelle”: viaggio, memoria e poesia. Un percorso iniziatico che diviene anche mitologico, seguendo le tappe di un altro viaggio ancora, quello di Icaro verso la luce che brucia, e chiamando all’appello alcune tra le principali divinità, Efesto, Dioniso, Cupido, per rimarcare la forza di un racconto poetico in versi intriso dei cromosomi degli dei. Ma un viaggio lo si vive sempre tre volte: quando lo si sogna, quando lo si vive e quando lo si ricorda. E qui entra in gioco anche Mnemosine, la Madre delle Muse, come la chiamavano gli antichi, e l’importanza dell’arte dello scrivere finalizzata a consegnare il ricordo all’immortalità. Quello di una storia che nasce e finisce, magari con la stessa forza ed enfasi di tante altre storie, e che ci lascia, però, in eredità il tesoro della poesia, come scintilla bacchica di salvezza e disinfettante dell’anima. Affidata a Donatella Tricarico, studentessa universitaria e socia della Pro Loco, la lettura dei versi e la luminosità dei paesaggi eoliani si è ben sposata con i colori caldi del Mediterraneo, esibiti nella mostra del pittore materano Cesare Maremonti, in esposizione al Museo fino al 14 luglio. Tra gli intervenuti all’evento, organizzato dalla Pro Loco e patrocinato dalla Sezione Basilicata dell’ADSI (Associazione Dimore Storiche Italiane) e dal Comune di San Mauro Forte, il sindaco Francesco Diluca, il brigadiere Rocco Leonardo Lasaponara, lo scrittore in versi Alfonso Guida, l’ex presidente della Pro Loco Domenico Deufemia e il giornalista, attore e cantante materano Sergio Gallo. Queste le impressioni a caldo di Alessandra Dagostini: «È stato tutto molto piacevole, familiare e intimo, come un incrocio o congiunzione “astrale” tra persone che si conoscevano da sempre. Il mio sincero ringraziamento va a Pietro Bitonti e alla sua dolcissima mamma Franca, al sindaco e alla Pro Loco di San Mauro Forte. Sono rimasta felicemente impressionata dall’efficienza di questi ragazzi così giovani, ma tanto impegnati e attenti alle tematiche culturali, cosa rara al giorno d’oggi, del cui supporto e sostegno sono molto grata. Mi ha commosso il bellissimo omaggio floreale da parte degli organizzatori e l’inaspettato dono di una bottiglia di vino intagliata a mano, raffigurante la copertina del mio libro con dedica, da parte del signor Pietro Mita, vero e proprio artista locale del vetro. Spero di poter ritornare ancora a San Mauro Forte e di tener fede alla promessa, fatta al sindaco, di dedicare dei versi a questo meraviglioso paese».

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