domenica 18 febbraio 2024

Confisca Castello delle Cerimonie, la famiglia Polese: “Un’ingiustizia, appello alla Corte di Strasburgo”

Sant'Antonio Abate - Gli amanti del programma di Real Time «Il Castello delle Cerimonie» si domandano se ci saranno nuove puntate del format, mentre chi ha prenotato il castello dei Polese ha paura che la propria festa venga cancellata. Il motivo è ormai noto: i giudici hanno disposto la confisca degli immobili e dei terreni per circa 44mila metri quadrati, una fetta della zona agricola di Sant'Antonio Abate che diventerà di proprietà del Comune, non appena partiranno le notifiche della sentenza. In un’intervista rilasciata a Fanpage.it, il legale ha delineato le prossime mosse a difesa di La Sonrisa. Vincenzo Maiello ha annunciato l’intenzione di portare il caso davanti alla Corte Europea dei Diritti dell’Uomo, confidando nella possibilità di ribaltare la sentenza che ha colpito duramente l’impresa familiare, oggi guidata da don Matteo Giordano e donna Imma Polese, eredi del fondatore don Antonio. Di ingiustizia parla, a nome della famiglia dei proprietari, Ciro Polese: «Riteniamo di aver subito un'ingiustizia, che forse la Cassazione non ha neanche letto le carte e che sia stata fatta una valutazione a senso unico. Stiamo considerando con gli avvocati cos'altro fare, credo che ci appelleremo alla Corte di Strasburgo, per essere valutati da una Corte imparziale. Siamo tutti avviliti, insieme alle nostre circa 300 famiglie che lavorano con noi tra diretto e indotto. Pensavamo che la giustizia fosse diversa, che con i reati finiti in prescrizione non si procedesse in questo modo, non ce l'aspettavamo questa decisione. Ora non so cosa accadrà. Al momento stiamo continuando a lavorare perché il Tribunale ci ha affidato l'azienda, proprio per non mandare a casa i lavoratori. Speriamo che anche il Comune possa farlo. O che in futuro si occupino della struttura una o più associazioni, che non mandino a casa i nostri dipendenti. Noi continueremo la nostra battaglia».

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