La Repubblica Napoli 15 giugno 2007
La necessità di trasparenza induce ad una riflessione. L’idea che la politica si fa con le quote, è ampiamente evidenziato dai comportamenti del Segretario dei Ds di Vico Equense, in contraddizione con quanto scritto da Amendola e De Mita nel documento per la costituzione del Partito democratico in Campania. Ebbene, il ricambio delle classi dirigenti e l’inclusione di nuove energie nei posti di responsabilità, a Vico Equense, avviene oggi per cooptazione e senza nessuna informativa. Oltre alla mortificazione e ai meccanismi di sudditanza psicologica che ne derivano, tale procedimento è per sua natura sbilanciato a vantaggio di chi coopta. Violando tutte le regole delle buonsenso, e non soltanto quelle. La verità è che con l'apertura della fase costituente ogni regola formale e informale è saltata, e il reale peso degli organismi democraticamente eletti nei congressi è stato completamente svuotato di senso. Il rischio è una deriva, essere democratici a parole, ed autoritari di fatto. Abbiamo una classe politica vecchia che non comunica con nessuno. Non s’incoraggia un vero ricambio generazionale dei gruppi dirigenti ed istituzionali. Qualsiasi discussione finisce in un nulla di fatto. Mi pare che il Partito democratico, per come si sta costituendo, sia già vecchio: non c’è apertura e continuerà il balletto del controllo delle quote e delle cooptazioni. Il partito si chiamerà pure democratico, ma non lo sarà di fatto.
Giuseppe d’Esposito direttivo Ds della sezione Carlo Fermariello
Vico Equense Agorà 12 giugno 2007
La necessità di trasparenza induce ad una riflessione. L’idea che la politica si fa con le quote, è ampiamente evidenziato dai comportamenti del Segretario dei Ds di Vico Equense, in contraddizione con quanto scritto da Amendola e De Mita nel documento per la costituzione del Partito democratico in Campania. Ebbene, il ricambio delle classi dirigenti e l’inclusione di nuove energie nei posti di responsabilità, a Vico Equense, avviene oggi per cooptazione e senza nessuna informativa. Oltre alla mortificazione e ai meccanismi di sudditanza psicologica che ne derivano, tale procedimento è per sua natura sbilanciato a vantaggio di chi coopta. Violando tutte le regole delle buonsenso, e non soltanto quelle. La verità è che con l'apertura della fase costituente ogni regola formale e informale è saltata, e il reale peso degli organismi democraticamente eletti nei congressi è stato completamente svuotato di senso. Il rischio è una deriva, essere democratici a parole, ed autoritari di fatto. Abbiamo una classe politica vecchia che non comunica con nessuno. Non s’incoraggia un vero ricambio generazionale dei gruppi dirigenti ed istituzionali. Qualsiasi discussione finisce in un nulla di fatto. Mi pare che il Partito democratico, per come si sta costituendo, sia già vecchio: non c’è apertura e continuerà il balletto del controllo delle quote e delle cooptazioni. Il partito si chiamerà pure democratico, ma non lo sarà di fatto.
Giuseppe d’Esposito direttivo Ds della sezione Carlo Fermariello
Vico Equense Agorà 12 giugno 2007
Nomine illegittime nel direttivo cittadino
Egregio direttore di Agorà.
Come si può ben constatare il partito democratico
esordisce con una precisazione del segretario dei Ds,
che con orgoglio rivendica di essere stato eletto
soltanto da una parte o quota.
Sono francamente convinto che un’informazione che
pubblica le notizie sia più utile, per la tutela della
democrazia, molto di più di un partito che censura.
La necessità di trasparenza induce ad una riflessione
aggiuntiva sulla premessa.
L’idea che la politica si fa con le quote, è ampiamente
evidenziato dai comportamenti che il suddetto segretario
omette.
Al direttivo del 15 maggio 2007, è emerso che, il
ricambio delle classi dirigenti e l’inclusione di nuove
energie nei posti di responsabilità avviene per cooptazione
e senza nessun’informativa.
Oltre alla mortificazione e ai meccanismi di sudditanza
psicologica che ne derivano, tale procedimento è per
sua natura sbilanciato a vantaggio di chi coopta.
Violando tutte le regole delle buonsenso, e non soltanto
quelle, è stato nominato l’Arch. Antonio Irlando nel
direttivo cittadino. Ovviamente l’arbitraria designazione
è considerata illegittima da tanti iscritti, compreso
il capogruppo alla provincia di Napoli Ciro
Cacciola.
Il rischio è una deriva verso la limitazione delle libertà
individuali, se si continua ad essere democratici a
parole, ed autoritari di fatto, il Pd dura poco.
Cordiali saluti e buon lavoro.
Giuseppe d’Esposito direttivo Ds
della sezione Fermariello
lettera aperta Agorà del 5 giugno 2007
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