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Saranno anche state quella grande festa della democrazia auspicata da Prodi: fatto sta che le primarie in Campania si sono trasformate in un inconcludente (e a tutt'oggi inconcluso) baccanale di cifre a vanvera, di percentuali virtuali e di risultati definitivi continuamente rinviati che la dicono lunga sulla «ventata di rinnovamento » di cui sarebbe protagonista anche nella nostra regione il neonato Partito democratico. Cominciamo dalle percentuali ottenute dai vari candidati in lizza: l'afflusso alle urne della storica giornata di domenica deve essere stato davvero sensazionale, dal momento che i consensi dei quattro contendenti, sommati gli uni agli altri, raggiungono la strepitosa percentuale del centoquindici per cento, come visivamente sintetizzava la «torta» pubblicata ieri dal «
Corriere del Mezzogiorno» in prima pagina...
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