domenica 6 gennaio 2008

Girandole elettorali

(di Giovanni Sartori) - Il nostro stupidume politico quest’anno ha celebrato ed esibito il suo meglio attorno a Capodanno. Perché la proposta elettorale di Dario Franceschini, il numero due di Veltroni, supera ogni precedente primato per: 1)incomprensibilità, 2)confusioni a catena. Primo: incomprensibilità. Vale a dire, non si capisce quale sia l’intento. La proposta Franceschini a chi giova? A chi o cosa serve? Come osserva D’Alema: «Con questa mossa si rovescia il tavolo delle riforme... si rischia di sfasciare tutto». Siccome i tempi per concludere qualcosa sono strettissimi, la mossa potrebbe avere un senso soltanto se Franceschini sa già che la Corte costituzionale boccerà il referendum. Il che allungherebbe i tempi per il negoziato parlamentare. Ma l’ipotesi che Franceschini «sappia già» è offensiva per la Corte e non può essere accolta senza prove. Resta allora l’ipotesi che Veltroni usi Franceschini per sfasciare tutto e, appunto, andare al referendum. Il che farebbe dubitare del buon senso del leader del Pd. Perché con il referendum passerebbe un premio di maggioranza spropositato che lui ha poche probabilità, al momento, di vincere. Come si vede, gira e rigira la mossa di Franceschini è incomprensibile. A meno che non sia soltanto improvvisata. Secondo: confusioni a catena. La proposta Franceschini è, in realtà, una variopinta insalata di proposte (al plurale). Non propone soltanto il sistema francese (elezione diretta del capo dello Stato) ma anche, in alternativa, il già defunto modello israeliano (elezione diretta del capo del governo altrimenti nota come «il sindaco d’Italia»), come se fossero soluzioni interscambiabili… continua

1 commento:

Anonimo ha detto...

La disquisizione di Sartori, coe sempre, è di un interesse quasi ipnotico.
La mia domanda però è un'altra e la porrò alla "Felice Caccamo":
MA CHI CAZZ E' FRANCESCHINI???