venerdì 5 marzo 2010

Il Faito frana ma partono i lavori stradali

Castellammare di Stabia - Fango e detriti scivolati verso valle. Mentre i lavori di sistemazione per riaprire la strada che da Castellammare conduce alla vetta del monte sono cominciati, i muri di contenimento dei tornanti del monte Faito continuano a frantumarsi. Il degrado e l’incuria in cui versa la via - chiusa negli anni passati a causa di una frana che ha sgretolato un tratto di strada - passa però in secondo piano. Da via Santa Caterina a salita San Giacomo. Ai residenti del centro antico, situato alle falde del costone basta alzare lo sguardo per rendersi conto che il dissesto idrogeologico è cosa seria. E lo smottamento che ha provocato il crollo dei muretti ne è l’ennesima prova. Oltrepassato il viale degli ippocastani - ultimo tratto dei boschi di Quisisana - e superato il divieto che ordina di non avventurarsi per la via del monte Faito, ciottoli, zolle di terreno e voragini si susseguono per tutti e dodici i chilometri della strada. Al secondo chilometro però le pietre vive fanno bella mostra sul ciglio della strada; delimitavano le corsie stradali e invece adesso sono ammassate una sull’altra. Sembrano crollate a causa di un debole colpo, invece l’ennesimo smottamento e l’incuria che per anni ha regnato nel polmone verde ha causato il cedimento non solo del muretto ma anche di una piccola porzione di asfalto. E la strada continua ad assottigliarsi. Cumuli di rifiuti e detriti ostruiscono invece le quattro vasche di tiraggio sistemate in fondo alla strada. Pozzetti e scivoli dovrebbero accogliere l’acqua piovana per incanalarla nelle vasche. Il sistema fu creato proprio per scongiurare il rischio idrogeologico ma, spesso, l’acqua è stata assorbita dal terreno che, molliccio, non ha trattenuto più radici e rocce franate nella parte sottostante della città, il centro antico. La pietra miliare su cui è segnato il chilometro della strada invece è rimasta in bilico, come il resto dei muretti della via già provata dalla frana del 2007. Curva dopo curva giunti a metà strada è quasi impossibile andare avanti. L’auto dovrebbe oltrepassare un sottile lembo di strada. Ciò che rimane del tratto di via crollato negli anni scorsi. L’asfalto che ricopre le radici degli alberi è inesistente e solo nei giorni scorsi sono iniziati i lavori per la messa in sicurezza ed il ripristino del tratto crollato per poter riaprire la strada al pubblico. L’intervento che permetterà la messa in sicurezza della strada ammonta a circa centosessantamila euro, fondi messi a disposizione dagli uffici del Genio Civile regionale. «Abbiamo segnalato alla Regione questo nuovo smottamento – spiega l’assessore all’Ambiente Giovanni Spagnuolo - la strada è un’opera di ingegneria di montagna ad alto livello. Deve essere riaperta al più presto in piena sicurezza perché è dalla buona manutenzione di questa strada che dipende la sicurezza dei costoni del Faito. Per questo motivo chiediamo alla Regione di effettuare un unico lavoro che potrebbe sfruttare le economie dell’intervento cominciato da qualche giorno atto a risolvere i danni causati dalla frana del 2007». A preoccupare anche i furti di legna. L’ultimo è avvenuto la scorsa giornata, boscaioli abusivi – individuati in queste ore grazie alle indagini dei vigili urbani e dei carabinieri - hanno portato via quattro grossi tronchi deturpando la montagna. Anche le ultime previsioni meteorologiche non rassicurano i residenti del centro storico, temono improvvise colate di fango, e sperano in una primavera anticipata, come quella che nei giorni scorsi ha fatto capolino in questa stagione caratterizzata da incessanti piogge. (Maria Elefante il Mattino)

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