Il Fatto Quotidiano dedica un articolo alla “rottamazione”. Primarie per tutti i candidati parlamentari del Partito Democratico e limite di due mandati consecutivi. Quando lo proposero Giuseppe Civati e Matteo Renzi furono coperti di insulti dai vertici del Pd. Ma l’idea si è insinuata nella base, è maturata e adesso da Milano parte la rottamazione: un gruppo di oltre centotrenta tra sindaci e responsabili locali del partito hanno messo nero su bianco la proposta e la voteranno alla direzione provinciale e regionale. Dove sarà approvata facilmente, perché deputati e senatori sono in minoranza e raramente partecipano alle riunioni… Anche in Puglia il segretario regionale Sergio Blasi è pronto ad avviare il percorso. E in Campania? Obiettivo condiviso è quello di non permettere più alla direzione nazionale di preparare le liste a tavolino e imporle. “Si sta diffondendo una coscienza critica nel partito stesso”, commenta Civati, tra i primi firmatari della petizione lombarda. “Tutti devono sottoporsi alle primarie. Quando lo proponemmo io e Renzi – ricorda – ci diedero degli stronzi, ora però si può realizzare e l’importante è questo: che si avvii il meccanismo, poi se il limite dei mandati viene fissato a due o tre non importa, ciò che conta è il principio”.
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