giovedì 30 dicembre 2010

Penisola sorrentina, tagli ai servizi sociali. Un comitato per vigilare

Michele De Angelis presidente della Coop “Prisma” continua lo sciopero della fame. Arriva la convocazione del Prefetto per gli operatori del welfare

Meta - Varie sono state le proposte emerse dall’assemblea organizzata dalla Cooperativa “Prisma”che si è tenuta nei giorni scorsi nel plesso “Montemare” a Meta di Sorrento per protestare contro i tagli al welfare in costiera, anche quella di costituire un comitato comprensoriale per vigilare sulle politiche pubbliche che riguardano i servizi sociali in penisola sorrentina. e di costituire anche in penisola il Comitato "Il welfare non è un lusso". All’iniziativa hanno aderito operatori del settore, cittadini, associazioni, utenti e politici di ogni estrazione. Intanto, Michele De Angelis, presidente della cooperativa sociale Prisma, continua lo sciopero della fame iniziato martedì scorso per richiamare l’attenzione dell’opinione pubblica sulla difficile condizione che vive il “terzo settore” colpito da ritardi nei pagamenti che raggiungono i diciotto mesi e dall’assenza di una seria programmazione. Intanto il Prefetto di Napoli ha convocato per oggi mercoledì 29 gli operatori del welfare a livello regionale per verificare l’aspetto legato al blocco dei fondi deciso dalla giunta Caldoro. “ In queste condizioni è a rischio la sopravvivenza di tanti operatori sociali che offrono servizi a minori, anziani e ai diversamente abili” – hanno detto un po’ tutti gli intervenuti all’assemblea -. "e la ricaduta è di certo sulle condizioni di vita dei cittadini più fragili, su quelle famiglie che necessitano dell'intervento dei servizi sociali per alleviare un quotidiano altrimenti più oneroso". Queste difficoltà di budget si inseriscono in un contesto - come quello della penisola sorrentina - in cui la spesa media per i servizi alla persona non raggiunge i trenta euro per abitante, fatta eccezione per il Comune di Sorrento. Mentre a livello nazionale siamo a circa novanta euro in media destinati per ogni cittadino. “Le responsabilità sono da attribuire ad una scarsa sensibilità alle problematiche sociali, all'omertà sulle reali condizioni della vita in penisola che, al di là delle apparenze, nasconde un sommerso preoccupante. Troppo spesso, noi operatori sociali non abbiamo risposte adeguate alle nostre legittime richieste, la politica non investe energie adeguate e non sa darsi le giuste priorità." – hanno dichiarato i presenti. La mobilitazione ha coinvolto i livelli nazionali. Legacoop Campania, Confcooperative e agci Campania hanno scritto a tutti i parlamentari e al presidente della Regione Campania Stefano Caldoro per conoscere cosa intendano fare per assicurare risorse al settore. Il Cardinale di Napoli Crescenzio Sepe ha manifestato la propria solidarietà ai tanti operatori del sociale ed agli utenti dei servizi.

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