Sorrento - Mobilitazione generale per la seduta consiliare che si terrà lunedì 6 dicembre prossimo con le forze di opposizione pronte a contrastare l’implicita approvazione del piano urbano parcheggi contenuto nel piano urbanistico comunale che dovrà essere ratificato dall’amministrazione di Sorrento presieduta dal sindaco Giuseppe Cuomo dopo il nulla osta della Provincia di Napoli. Sul banco degli imputati l’ennesimo parcheggio interrato multipiano che dovrà ospitare 252 box auto proprio nel centro urbano cittadino ed i cui lavori sono già iniziati. Un vero e proprio business da diverse centinaia di milioni di euro che da tempo sta coinvolgendo l’intero territorio della penisola sorrentina con i comuni costieri impegnati in una folle corsa verso la cementificazione di decine di migliaia di ettari di terreni agricoli con conseguente distruzione di migliaia di esemplari di alberi. Un fenomeno che gli attivisti del wwf sezione penisola sorrentina non esitano a definire “Boxlandia” con tonnellate di calcestruzzo che stanno irreversibilmente modificando l’assetto paesaggistico ed idrogeologico del comprensorio sorrentino da Vico Equense a Massa Lubrense. L’interrogativo posto dagli ambientalisti è: chi comprerà tutti questi box che una volta realizzati vengono messi sul mercato a prezzi da capogiro? La richiesta da parte di cittadini c’è, gli stessi sono però scoraggiati dalle cifre da impegnare che variano dai 35-40mila euro per box di modeste dimensioni a 60-80mila euro per box capaci di ospitare più automobili. I lavori già iniziati per la costruzione del parcheggio in vico III Rota a Sorrento prevedono la realizzazione di 252 box auto per un giro di affari finale di oltre 15 milioni di euro. Sempre a patto che tutti i box riescano ad essere in seguito venduti. Nel frattempo nell’area in questione oltre all’espianto di una settantina di alberi, tra cui agrumi, ciliegi, noci, ulivi secolari, verranno estratti e portati via oltre 35mila metri cubi di terreno organico. “La domanda da porsi, interviene Claudio d’Esposito presidente del wwf penisola sorrentina, è se qualcuno si sia mai preoccupato di verificare quanti box sono rimasti invenduti e quanti ne siano davvero necessari. E sono realmente serviti a togliere le macchine dalle strade? E quanti sono invece i box trasformati in tutt’altro: palestre supermercati, attività commerciali, depositi, uffici? E le opere in difformità parziale o sostanziale, spesso sotto sequestro o con procedimenti penali in corso, chi avrebbe dovuto controllarle? Numerosi parcheggi costruiti, ad una attenta lettura del put, non si sarebbero potuti realizzare. Come ad esempio proprio il parcheggio in costruzione in vico III Rota posto in zona 6 del put dove sarebbero possibili solo interventi pubblici e non privati”. (di Vincenzo Maresca il Giornale di Napoli)
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