sabato 3 dicembre 2011

50 kg di datteri sequestrati, due persone denunciate

Castellammare di Stabia - Venerdì sera, dopo un’accorta attività investigativa congiunta della Guardia Costiera di Castellammare di Stabia e del Comando Provinciale di Napoli del Corpo Forestale dello Stato, e scattata una brillante operazione, denominata “Banda del Buco”, che ha portato al sequestro di oltre 50 Kg. di datteri di mare, il cui valore sul mercato nero e di oltre 5mila euro. I militari della Capitaneria di Porto stabiese, comandata dal Capitano di Fregata Giuseppe Menna, e gli uomini della Forestale di Napoli, Comandati dal Primo Dirigente Sergio Costa, da diversi giorni stavano monitorando i movimenti di alcuni datterari e venerdì, in tarda serata, hanno fermato in flagranza di reato due uomini, A.G. 48 anni e A.C. 39 anni entrambi stabiesi, che rientravano a bordo di un piccolo natante nel porto di Castellammare di Stabia nei pressi della banchina “Mar Morto” (alle spalle dell’Hotel Montil) con a bordo oltre 50 kg di datteri di mare e l’equipaggiamento necessario per pescare e devastare la costa tra cui mute, bombole e utensili vari, inoltre anche alcune pietre asportate con sedimenti corallini. I due sono stati denunciati alla locale Autorità Giudiziaria, inoltre è stato disposto il sequestro dei datteri, di tutto l’equipaggiamento e del natante utilizzato dai due pescatori di frodo. I dettagli dell’operazione sono stati rilasciati nel corso della conferenza stampa tenutasi questa mattina, presso la sede della Capitaneria di Porto di Castellammare di Stabia, dal Comandante Giuseppe Menna della Guardia Costiera e dal Commissario Capo Marcello Russo responsabile del Nucleo Investigativo di Polizia Ambientale e Forestale del Corpo Forestale dello Stato di Napoli. L’operazione è stata denominata “Banda del buco” perché i datteri di mare crescono all’interno di buchi che scavano nella roccia sott’acqua, motivo per cui per pescarli è necessario distruggere e devastare interi tratti di costa Il Comandante Giuseppe Menna e il Commissario Capo Marcello Russo soddisfatti dall’esito dell’operazione, sono concordi nel dichiarare che il danno ambientale alla costa derivato dalla pesca di questi 50 kg di datteri è enorme e si ripercuote non solo sul delicato ecosistema marino, ma anche sulla bellezza delle nostre coste e dei nostri fondali. Hanno anche voluto sottolineare che l’attività svolta congiuntamente testimonia che i risultati conseguiti sono frutto della preziosa collaborazione “interforze” e della sinergia tra le professionalità della Guardia Costiera e Corpo Forestale.

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