mercoledì 1 febbraio 2012

Il 2012 contro le profezie. Napoli risponde: Scio' Scio' ciucciuve'

Vico Equense – Il 2012 è sicuramente l'anno più chiacchierato della storia. Leggende, dicerie e detti popolari, combinati alla profezia dei Maia, che ha previsto la fine del mondo entro il dicembre prossimo, riaccendono inquietudine e preoccupazione tra i superstiziosi. Anche se non tutti la pensano allo stesso modo. Dall'altra parte del mondo ad esempio, per il popolo cinese è l'anno del drago e quindi della fortuna, forza e prosperità. Le donne hanno fatto calcoli incredibili affinchè i loro bambini o almeno uno dei loro figli nascesse durante questo periodo. Investimenti sul lavoro e non solo saranno operati proprio in funzione del tempo del drago. Se ne parla tanto, e nel frattempo si riversano fiumi d'inchiostro sui giornali. Chi avrà ragione? Soprattutto questo 2012 cosa ci offrirà veramente? Da Napoli giunge una risposta: "Sciò sciò ciucciuvè". Un rito partenopeo per scacciare il malocchio, una sorta di esorcismo ironico, almeno per chi ci crede. Basta ripetere questa frase e la vita prende una piega diversa. Al Drummond's pub di Vico Equense, Shasa ha organizzato una serata tra aglio, fravaglio, cornicelli e tanta bella musica. "Il divertimento - ci spiega - è un tema diventato tendenza nella mondanità napoletana, un modo per esaltare sempre più la capacità d'ironizzare e vedere l'aspetto positivo della vita e allora con sorriso diciamo anche noi: "Sciò sciò ciucciuvè, uocchio, maluocchio... funecelle all'uocchio... aglio, fravaglio, fattura ca nun quaglia, corne e bicorne, cape'e alice e cape d'aglio... diavulillo diavulillo, jesce a dint'o pertusillo... sciò sciò ciucciuvè... jatevenne, sciò sciò..."

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