domenica 18 marzo 2012

Bracconaggio, armi nascoste nella roccia

Vico Equense - Blitz del corpo forestale dello Stato di Castellammare di Stabia in collaborazione con i volontari del wwf penisola sorrentina sui Monti Lattari dove sul versante meridionale del massiccio del Monte Comune ricadente nella frazione alta di Arola sono state rinvenute postazioni di bracconieri abilmente occultate. Le ulteriori perlustrazioni delle giubbe verdi hanno in seguito portato allo scoperto un fucile con matricola abrasa e nascosto nella insenatura di una roccia, una cintura portacartucce, diverse centinaia di munizioni, strumentazioni per la manutenzione del fucile e per cacciare all’alba in una zona di passo migratorio per uccelli in vista dell’imminente arrivo della primavera. La scoperta è stata resa possibile grazie alla segnalazione di un gruppo di escursionisti che aveva scelto la zona del Monte Comune per una passeggiata a contatto con la natura. Dopo avere sequestrato l’intero materiale rinvenuto gli uomini del corpo forestale dello Stato hanno avviato le indagini di laboratorio per il rilevamento di eventuali impronte lasciate sull’arma trovata nascosta tra le rocce nel tentativo di risalire ai responsabili e di contrastare oltre al bracconaggio anche il fenomeno della ricettazione delle armi clandestine. I primi esami sembrerebbero avere già rivelato qualcosa, i primi sospetti potrebbero portare a qualche vecchia conoscenza già denunciata in passato per caccia di frodo. Precedenti blitz sempre delle giubbe verdi e dei volontari del wwf penisola sorrentina avevano fatto scoprire alcune delle famose casseforti dei bracconieri, veri e propri involucri di metallo blindato cementato nella roccia ed al cui interno i cacciatori nascondono tutto l’occorrente per praticare la caccia durante il periodo dei passaggi migratori. Almeno per stavolta i bracconieri sono stati battuti sul tempo con gli agenti del corpo forestale dello Stato che hanno stanato il nascondiglio dei cacciatori di frodo intercettando e sequestrando il materiale abilmente occultato in una delle tante postazioni che ancora si trovano disseminate sul massiccio dei Monti Lattari prima che i cacciatori potessero utilizzarlo. “Purtroppo nel nostro territorio c’è ancora chi non vuole rassegnarsi al rispetto delle regole, dichiara il presidente del wwf penisola sorrentina Claudio d’Esposito, ritenendo di potere impunemente infrangere la legge e depredare a proprio piacimento la fauna selvatica nella convinzione di rimanere impunito”. (Fonte: Vincenzo Maresca da il Giornale di Napoli)

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