sabato 28 luglio 2012

Brucia deposito, l’ombra del dolo

Meta - A fuoco un intero capannone adibito a deposito per lavanderia al cui interno c’erano migliaia di capi in stoffa destinati alle strutture alberghiere e ristoratrici della penisola sorrentina. Nell’incendio sono andati distrutti anche tre furgoni per il trasporto che si trovavano parcheggiati all’interno del piazzale del magazzino, i danni ammontato a centinaia di migliaia di euro, avviate le indagini da parte degli inquirenti che al momento non escludono l’ipotesi di un atto doloso. Tutto è accaduto intorno alle 14 e 30 quando, come hanno raccontato alcuni testimoni che si trovavano nelle abitazioni vicine, si è udito un botto, una esplosione simile allo scoppio di una bombola del gas, poi le fiamme ed il fumo denso che hanno oscurato l’intera area alle spalle della basilica di Santa Maria del Lauro, sulla strada adiacente il cimitero del paese. Ancora i testimoni raccontano di avere visto in concomitanza dell’esplosione una figura umana allontanarsi in fretta dalle vicinanze del magazzino adibito a deposito lavanderia, un elemento quest’ultimo che non fa escludere l’ipotesi di un incendio doloso con i carabinieri che hanno messo già le mani sulle registrazioni dell’impianto di videosorveglianza comunale per la sicurezza del piazzale antistante il cimitero. Sul posto sono giunti i caschi bianchi della polizia municipale, i carabinieri della stazione di Piano di Sorrento diretti dal maresciallo Daniele De Marini e coordinati dal capitano Leonardo Colasuonno della compagnia dell’Arma di Sorrento, i vigili del fuoco del distaccamento di via dei Platani a Piano di Sorrento e successivamente l’autobotte del distaccamento di Castellammare di Stabia giunta a dare man forte per il continuo fabbisogno di getti d’acqua. Le operazioni di spegnimento si sono protratte fino alle 18.30, poi la desolazione con tonnellate di stoffe, indumenti ed altro destinati alle strutture alberghiere della costiera completamente incenerite dalle fiamme. La società che gestisce il magazzino appar tiene ad un giovane residente nella frazione metese di Alberi, nell’ultima tornata elettorale candidato nelle liste per le amministrative del piccolo comune costiero. Nessuna traccia, invece, della figura da alcuni testimoni intravista nelle vicinanze al momento dell’esplosione che potrebbe essersi dileguata anche a piedi attraverso una vecchia mulattiera che costeggiando la montagna si affaccia successivamente sulla statale 163 amalfitana Meta-Amalfi. (Fonte: Vincenzo Maresca il Giornale di Napoli)

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