Regione Campania - La storia si ripete. Una storia di abusi, di cemento, di veleni, di territorio martoriato, di clan che fanno affari. La Campania sempre piu´ capitale dell´ecomafia. Una mattanza silenziosa ed invisibile che con veleni e cemento commette omicidi differiti nel tempo. I numeri sono senza appello: la Campania è maglia nera nell´illegalità ambientale, nel ciclo dei rifiuti e del cemento. Il verdetto arriva dal Rapporto Ecomafia 2012 di Legambiente. Un vero e proprio terremoto ambientale e criminale che, anno dopo anno, prosegue sotto gli occhi di tutti .A guidare, come ogni anno, la triste classifica degli illeciti consumati contro l´ambiente è la Campania: quest´anno le infrazioni hanno superato quota 5.000, esattamente 5.327, pari al 15,8% del totale nazionale. Un record di 443 illeciti al mese, 14 al giorno con un giro d´affari di circaquattro miliardi di euro gestito da 83 clan criminali. L´incremento rispetto al 2010 è impressionante, con il 38,4% in più di reati, il 4,5% in più di persone denunciate (ben 4.234) e addirittura il 61,7% in più di arresti eseguiti (97 contro i 60 del 2010). Per le forze dell´ordine, insomma, il 2011 è stato un anno di straordinaria attività nelle terre martoriate dai traffici illegali di rifiuti e dall´abusivismo edilizio. Di particolare rilievo, al riguardo, è lo sforzo investigativo compiuto in provincia di Salerno, diventata la prima in Italia come numero di illeciti (2.075), strappando il primato a Roma, seguita da Napoli (1695) anche quest´anno al secondo posto. Un sistema che controlla tutto dal ciclo dei rifiuti al ciclo del cemento passando per la filiera dell´agromafia e l´archeomafia.
"In Campania si sta uccidendo lentamente senza sparare- ha commentato Michele Buonomo presidente di Legambiente Campania- dove tra cemento e rifiuti si è saldata l´alleanza strategica tra la camorra ed i colletti bianchi. Sembra un campo di battaglia, il nostro Paese. Dov´è in gioco la bellezza dei nostri territori, la tutela dell´ambiente e della salute dei cittadini, la stessa possibilità di uscire dalla crisi valorizzando, anche dal punto di vista economico, le risorse di cui disponiamo. Ma se la magistratura continua a fare il suo dovere, le forze dell´ordine quotidianamente sono impegnati nella lotta ai criminali, la politica continua ad essere assente. Da 17 anni- prosegue Buonomo- studiamo le trasformazioni ed i meccanismi di questa guerra che sta avvelenando il territorio dal punto di vista ambientale, sociale ed economico ma di fatto dal governo centrale e da quello regionale assistiamo solo a proclami. Per tutelare l´economia sana del paese, è necessario tempi e regole certe per la bonifica del territorio, di una piano strutturale del ciclo integrato di rifiuti e dell´avvio del motore delle ruspe per abbattere il cemento armato - conclude il presidente di Legambiente Campania- e che la Confindustria Campania dia segnali concreti di lotta all´ecomafia : chi smaltisce in modo illegale per abbattere i costi, siano esse piccole o grandi aziende, vengono sospese quando indagate ed una volta condannate sbattute fuori. segnali seri e non scontati per svincolare il sistema produttivo campano dai rapporti con la criminalità organizzata e dall´ecomafia. Da parte nostra contro i ladri di futuro continueremo in sinergia con la magistratura e le forze dell´ordine a denunciare la collusione e gli affari della criminalità ambientale." Campania in testa, purtroppo e come sempre, anche per quanto riguarda il ciclo illegale dei rifiuti: 673 infrazioni accertate, il 12,7 del totale nazionale, 63 persone arrestate, 693 quelle denunciate e 248 i sequestri effettuati. In controtendenza la provincia di Napoli, che quest´anno si colloca al primo posto tra tutte le province italiane per l´illegalità nel ciclo dei rifiuti, con 271 infrazioni (più 7,5% sul 2010), segue Salerno con 114 infrazioni, Dal 2002, anno dell´introduzione dell´organizzazione del traffico illecito di rifiuti, in Campania sono state arrestate 337 persone, altre 456 sono state denunciate, ben 146 aziende coinvolte con il coinvolgimento di otto procure a livello regionale. Ma ecomafia in Campania non riguarda solo i rifiuti. Il cemento, il movimento terra, appalti continua a rivelarsi una straordinaria "lavanderia" per riciclare soldi. C´è la Campania al primo posto in Italia per gli illeciti accertati nel 2011 nel ciclo del cemento. Un altro primato in negativo che si aggiunge a quelli "conquistati" da questa regione nelle statistiche del rapporto Ecomafia 2012. Nel 2011 sono 5500 le case abusive realizzate con 894 infrazioni accertate, il 13,4% del totale, con 1164 persone denunciate e 393 sequestri effettuati. Betoniere di camorra. Piani regolatori trovati in casa dei boss, oppure elaborati in stretto contatto con i clan criminali. E ancora concessioni edilizie rilasciate con procedure illegittime, abusivismo edilizio tollerato, spesso sostenuto dalle amministrazioni in cui la camorra si ritaglia un ruolo da protagonista nella lottizzazione del territorio. Se c´è una costante in Campania nei decreti di scioglimento dei comuni per infiltrazione mafiosa è quella dell´illegalità nel ciclo cemento. Quello dei clan.. L´analisi dei decreti di scioglimento delle amministrazioni locali condizionate dei clan fa emergere territori off limits per la legalità ambientale. E un dato che non ammette repliche: l´81% dei comuni sciolti in Campania dal 1991 a oggi, vede, tra le motivazioni del decreto, un diffuso abusivismo edilizio, casi ripetuti di speculazione immobiliare, pratiche di demolizione inevase. Il record va alla provincia di Napoli, con l´83% di comuni commissariati anche per il mattone illegale, percentuale che scende al 77% per quelli in provincia di Caserta.Primato nazionale per la Provincia di Salerno con 329 infrazioni, seguita a livello nazionale dalla Provincia di Napoli con 327 infrazioni."Legambiente- conclude Buonomo- lancia quest´anno una nuova campagna nazionale, che ha un obiettivo preciso: contrastare il fenomeno dell´abusivismo edilizio utilizzando, bene, gli strumenti già disponibili. La campagna si chiama "Abbatti l´abuso" ed è ispirata da un principio molto semplice: basta scuse, le case illegali vanno demolite, come prevede la legge. Fare bene e subito tutto quello che già è possibile a legislazione vigente, perché in attesa di quella riforma di civiltà a lungo invocata con l´introduzione dei delitti contro l´ambiente nel Codice penale, è urgente e inderogabile contrastare l´assalto al Belpaese, compiendo ognuno il proprio dovere, senza eccezioni."E nella lotta all´ecomafia per una Campania virtuosa , Legambiente organizza dal 12 al 15 luglio a Pollica, Acciaroli, e Pioppi FestAmbiente e Legalità il nuovo festival di Legambiente, promosso insieme al Comune di Pollica, in collaborazione con Libera, Slow Food e il Parco Nazionale del Cilento e Vallo di Diano con l´adesione del Presidente della Repubblica. Una quattro giorni all´insegna della green economy contro le ecomafie e le illegalità ambientali. Quattro giorni di dibattiti, presentazioni di libri, aperitivi al tramonto con prodotti locali, concerti, laboratori per bambini.
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