Chiostro di San Francesco fino al 30 giugno
Sorrento - Il chiostro di San Francesco, la location dove a Sorrento si celebrano i matrimoni internazionali e dove anche Susanne Bier, la regista premio Oscar 2010, ha ambientato quello di “Love is all you need”, ospita la mostra storica dedicata alla filmografia della penisola sorrentina. Fino al 30 giugno è possibile ripercorrere, attraverso centinaia di immagini, manifesti e documenti d’epoca quella che appare come la vera epopea del cinema a Sorrento. La mostra raccoglie una selezione tratta dal volume “Sorrento Movies, il cinema in Costiera”, (Ed. La Conchiglia 2012) di Antonino De Angelis, curatore della manifestazione.
A partire dai film di Carmine Gallone, la ‘Cieca di Sorrento’ di Malasomma, il film d’esordio di Anna Magnani, fino al più recente ‘Caruso, la voce dell’amore’ con un efficace Gianluca Terranova sfilano le immagini di oltre cento film che a partire dall’inizio del Novecento narrano storie sullo sfondo dei paesaggi della terra delle sirene. Grandi registi, fra cui Billy Wilder, Rainer W. Fassbinder, Igmar Bergman, Andrej Tarkovskij, Billy August, Lars Molin, Susanne Bier e gli italiani Alessandro Blasetti, Pier Paolo Pasolini, Eduardo De Filippo, Dino Risi, Nanni Loy, Lina Wertmuller, Giuseppe De Santis e tanti altri hanno diretto le loro produzioni con i volti di Jack Lemmon, Eddy Costantin, Amedeo Nazzari, Totò, Vittorio De Sica, Marcello Mastroianni, Sophia Loren, Monica Vitti, Rossano Brazzi.
Storie e personaggi che sfogliando il libro scorrono a centinaia e passeggiando fra il colonnato del chiostro sorrentino ricompaiono come in una lunghissima carrellata.
Visitatori italiani e stranieri, in questi giorni, col naso in su, si fermano per rievocare le loro momorie giovanili. Nella quiete claustrale dei francescani possono riconoscere i divi della loro gioventù, anche quelli dei film più semplici del secondo dopoguerra confezionati sul canovaccio di canzoni allora di moda coi sentimenti rivolti alla speranza di una ripresa che poi ci sarà e che il cinema ha puntualmente raccontato.
Sorrento e la sua penisola, da monte Faito alla Punta Campanella, ha fornito al cinema le sue innumerevoli location consolidandone il suo mito.
In origine sono stati i luoghi ad attrarre il cinema. Il paesaggio già noto per la sua bellezza, veicolato dall’entusiasmo dei viaggiatori ottocenteschi e dai turisti dei primi anni del Novecento, ha rappresentato l’elemento aggiunto per il gradimento del pubblico italiano e straniero. Dopo i primi anni, per l’effetto delle sollecitazioni emotive e psicologiche, il meccanismo si è capovolto per cui è stato il cinema, attraverso la più ampia diffusione delle immagini, l’elemento attrattore a favore del turismo, consolidando così il grande patrimonio culturale che sostiene il mito di Sorrento e del suo mare.
La mostra prodotta dal Centro Studi e Ricerche F.M.Crawford resterà aperta fino a domenica 30 giugno nelle ore di paertura del chiorstro. Eè disponibile il volume-catalogo.
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