Claudia Scaramellino |
Vico Equense - Era arrivato giorni prima un invito del Prefetto, in ossequio alla legge 20 luglio 2000, nr 211 che istituisce il giorno della memoria, a ricevere notizie delle iniziative di riflessione e commemorazione, programmate dall'Amministrazione per l'occasione. Ma sarebbe bastata la sensibilità al problema della deportazione degli ebrei, degli zingari, degli omosessuali, dei politici dissidenti e di coloro che avevano aiutato uomini e donne a sfuggire alla deportazione nei lager nazisti. Ad apertura della massima assemblea cittadina, non è stato fatto alcun riferimento e nemmeno osservato un minuto di silenzio. Al contrario, quando, nelle iniziali comunicazioni, a nome di IN Movimento per Vico, ho fatto la commemorazione celebrativa delle vittime della Shoah, tra cui anche nostri concittadini, mi è stato necessario richiamare l'attenzione di alcuni consiglieri di maggioranza,interessati animatamente ad altro, evidenziando loro l'importanza dell'argomento e del luogo. E' vero che la seduta si presentava con qualche controversa delibera e la maggioranza aveva delle sue inquietudini, ma nulla può distogliere dalla partecipazione a momenti comunitari, in cui è necessario che parlino i valori civili e la dolorosa consapevolezza di un enorme crimine operato contro l'uomo. Abbiamo chiesto che venga fatto un albo, in cui siano i nomi dei superstiti, prigionieri per vari motivi, e una lastra di marmo celebrativa per i morti, sull'esempio di altri comuni italiani. Riteniamo che non si debba perdere la memoria delle vittime vicane dei lager, soprattutto che non debbano perderla le generazioni del futuro.
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