mercoledì 28 gennaio 2015
Marina della Lobra, fogne in tilt un fiume di liquami in mare
Fonte: Il Mattino
Meta - Prima la solita acqua marrone a Meta, poi i liquami nel mare di Massa Lubrense: è un’emergenza inquinamento fuori stagione quella che il Wwf penisola sorrentina ha denunciato alla Procura della Repubblica di Torre Annunziata. Nel mirino degli ambientalisti c’è Marina della Lobra, dove è esplosa la condotta che scarica in mare i reflui provenienti dal depuratore di via Maggio. In particolare, a cedere per l’ostruzione delle tubature sottomarine è stato un tombino al di sotto del ponticello di Marina della Lobra. Risultato? Acque schiumose e maleodoranti che, sempre secondo il Wwf, sono di origine fognaria. «L’alveo del rivo Patierno è da film dell’orrore – attacca Claudio d’Esposito, leader degli ambientalisti sorrentini – perché ormai coperto da melma e fanghi, senza contare la spazzatura e i rifiuti di ogni tipo di cui la nostra associazione ha più volte denunciato l’abbandono. E non bisogna dimenticare che, a pochi passi, ci sono edifici fatiscenti con ringhiere arrugginite e scale, muri e cancelli pericolosamente in bilico».
Ma il Wwf lancia l’allarme anche per la parte alta del rivo Patierno. Qui a causa dell’occlusione delle griglie e del cattivo funzionamento delle pompe idrauliche, i reflui fognari finirebbero direttamente a mare anziché essere convogliati nell’impianto di depurazione di via Maggio. Una circostanza che rischia di devastare il mare di Massa Lubrense e dell’intera penisola sorrentina: lo specchio d’acqua in questione, infatti, ricade in piena zona A dell’area marina protetta di punta della Campanella. «Abbiamo denunciato questi fatti non solo alla magistratura, ma anche alla Capitaneria di porto e al sindaco di Massa Lubrense che è il primo responsabile della salute pubblica – aggiunge Claudio d’Esposito – È ora che le istituzioni a tutti i livelli intervengano per combattere l’inquinamento marino tutelando l’ambiente, i cittadini e gli ospiti della costiera». Occhi puntati anche su Meta dove, nel fine settimana appena trascorso, una enorme chiazza marrone ha invaso lo specchio d’acqua che bagna la spiaggia del Purgatorio. Non è certo la prima volta. Un caso simile si è già verificato ad agosto 2013, quando una famiglia di villeggianti napoletani segnalò alle autorità l’acqua marrone e il cattivo odore sprigionato dal mare. La circostanza si è verificata più volte anche nei mesi successivi. Ma che cosa ne pensano gli ambientalisti? «La causa è il troppo pieno della condotta consortile - spiega d’Esposito – Con la pioggia abbondante le tubature si intasano, l’acqua bianca va a finire nella nera e poi a mare. Si tratta di uno sfogo fognario anche se non è da escludere l’ipotesi di sversamenti abusivi da parte di qualche incauto privato». Nelle scorse settimane l’emergenza inquinamento ha toccato anche Sant’Agnello. Gli ambientalisti hanno denunciato la presenza di rifiuti di ogni tipo nel golfo del Pecoriello. Una circostanza contro la quale il sindaco Piergiorgio Sagristani si è immediatamente attivato, allertando l’Asl e la Capitaneria di porto. I casi di inquinamento marino degli ultimi dieci mesi saranno inseriti in un dossier di oltre cento pagine che il Wwf recapiterà prossimamente alla Procura della Repubblica di Torre Annunziata: fotografie, filmati e un dettagliato riassunto di tutti gli allarmi ambientali lanciati dalla scorsa primavera a oggi. I documenti andranno a rinfoltire il fascicolo d’indagine che i pm oplontini hanno aperto ad agosto 2014 per far luce sul disastro ambientale che ha colpito il mare di Sorrento e dintorni.
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